Engagement, il successo di un brand
Nel panorama del marketing digitale contemporaneo, l’engagement rappresenta uno degli indicatori più significativi per misurare il successo di un brand.
Non basta più attirare clic o visualizzazioni: ciò che davvero conta è la capacità di coinvolgere le persone, costruire una relazione autentica e duratura, trasformando il pubblico in una community attiva.
Il concetto di engagement va dunque ben oltre la semplice interazione: racchiude il livello di attenzione, fiducia e partecipazione emotiva che un utente sviluppa nei confronti di un marchio, un contenuto o un’esperienza.
Un alto tasso di engagement indica che il brand riesce a ispirare conversazioni, stimolare condivisioni e, soprattutto, generare connessioni significative.
Oggi, grazie ai social media, ai contenuti personalizzati e alle nuove strategie di brand storytelling, l’engagement è diventato la nuova moneta del marketing relazionale: è ciò che trasforma un utente occasionale in un sostenitore fedele, e un semplice follower in un ambasciatore del marchio.
In questo articolo scopriremo cos’è davvero l’engagement, come si misura nei diversi canali digitali e quali strategie permettono di aumentarlo in modo efficace, sostenibile e coerente con i valori del brand.
Cos’è l’engagement
- interagisce con i contenuti pubblicati, esprimendo opinioni o suggerimenti;
- partecipa a discussioni e iniziative promosse dai brand;
- condivide esperienze personali.
L’engagement rate e le metriche per misurarlo
Per comprendere l’efficacia di una strategia di engagement, è fondamentale conoscere il concetto di engagement rate, ovvero il tasso di interazione del pubblico con i contenuti di un brand.
Si tratta di un dato percentuale che indica quanto un post, una campagna o un canale riesca a stimolare reazioni da parte degli utenti.
Il calcolo è molto semplice: il tasso di engagement si calcola dividendo il numero di interazioni ricevute da un contenuto per il numero totale di follower, e poi moltiplicando il risultato per 100 per ottenere la percentuale.
Tuttavia, esistono diverse varianti a seconda della piattaforma o dell’obiettivo della misurazione:
- per post: interazioni del singolo contenuto divise per i follower totali;
- giornaliero: interazioni totali in un giorno divise per i follower;
- medio: calcolo su più giorni per ottenere una panoramica stabile.
Allo stesso modo, è necessario monitorare anche dei KPI che includono:
- time on site: durata delle visite sul sito;
- bounce rate: percentuale di abbandono delle pagine;
- pagine visitate per sessione: indica quanto il contenuto del sito riesca a trattenere gli utenti;
- conversion rate: misura quante interazioni si traducono in azioni concrete, come ad esempio acquisti o iscrizioni;
- abbandono e valore medio del carrello: per valutare la fidelizzazione dei clienti e l’efficacia della comunicazione;
- frequenza e ripetizione degli acquisti: rileva l’efficacia della relazione continua con il cliente.
Strategie ottimali
- scoprire cosa piace ai clienti: per capire interessi, valori e comportamenti risulta molto utile analizzare le buyer personas;
- segmentare il pubblico per creare contenuti e offerte mirate;
- offrire contenuti di valore e interattivi: testi, immagini, video, quiz e sondaggi che stimolino la partecipazione;
- personalizzare la comunicazione: messaggi e email su misura per ogni singolo utente, basati sulle loro precedenti interazioni e preferenze;
- dare risposte rapide e personalizzate ai commenti e ai messaggi diretti;
- costruire una brand identity chiara: per rendere il marchio riconoscibile è necessaria coerenza visiva e valoriale;
- costruire comunicazioni autentiche che riflettano i principi dell’azienda, anche su temi sociali o ambientali;
- stimolare una conversazione bidirezionale, utilizzando in modo integrato di social, email, blog, eventi e altri touchpoint digitali;
- creare un dialogo continuo e aperto, che permetta agli utenti di interagire in qualsiasi momento.
- emotiva: mira a suscitare sentimenti positivi e affetto verso il brand, contribuendo alla fidelizzazione;
- cognitiva: crea associazioni positive, aumenta la brand awareness e consolida la reputazione del marchio;
- conativa: induce a compiere azioni, come ad esempio commentare, condividere etc.
Vantaggi principali
- rafforzare la fidelizzazione dei clienti, che ripetono gli acquisti presso il medesimo brand;
- generare una promozione spontanea del brand, con clienti che ne diventano ambasciatori;
- creare una community attiva, in grado di migliorare la percezione del brand e facilita il networking professionale.
Occorre però precisare che si tratta di un investimento a lungo termine: i risultati non sono immediati, ma contribuiscono a costruire relazioni solide e durature, fondamentali in un mercato sempre più competitivo come quello attuale.