Video ads: struttura, creatività e strategie per massimizzare i risultati

video ads

I vantaggi dei video ads

Ad oggi, i video ads sono il mezzo ideale per fare pubblicità online. Sempre più apprezzati dagli utenti vengono nettamente preferiti rispetto ad altre tipologie di contenuti.

Scopriamo insieme al meglio principali tipologie e vantaggi degli annunci video!

Indice
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Che cosa sono i video ads

I video ads sono annunci video brevi che contengono il messaggio di un brand diretto verso gli utenti, sulla quale si basa una tecnica di promozione pubblicitaria online.
 
Essi consentono di:
 
  • interagire con il pubblico, che la maggior parte delle volte ignora invece i banner pubblicitari e i testi scritti;
  • combinare alla perfezione il forte impatto visivo dei filmati e la narrazione;
  • mostrare i prodotti/ servizi e raccontare una storia che catturi l’interesse dei consumatori;
  • muovere i potenziali clienti attraverso più fasi della canalizzazione in modo rapido.
 
Alle origini, questo metodo veniva utilizzato solo dagli editori con contenuti video, come ad esempio i creatori di YouTube, con lo scopo di monetizzare il proprio traffico. Successivamente, visto il miglior tasso di coinvolgimento, anche gli editori editoriali hanno iniziato a investire in questo mezzo.
 
Ad oggi, la popolarità dei video ads è sempre più alta anche grazie al ruolo dei dispositivi mobile, che hanno notevolmente contribuito alla rapida crescita di questa tipologia di formato. Grazie ai progressi tecnologici,gli inserzionisti hanno a disposizione strumenti e software ottimali per creare campagne pubblicitarie ad hoc.
 
È infatti previsto che, nei prossimi anni, questa tipologia di pubblicità online diventi una forza trainante nel mondo digitale. 
 

Tipologie di video ads differenti

Esistono differenti tipologie di annunci di video ads. Di certo, i più utilizzati sono:
 
  • In-Stream: posizionati in un video specifico, interrompono l’esperienza di visione dello spettatore.
    Nonostante ciò, il sistema risulta comunque efficace in quanto sfrutta la popolarità di un contenuto per raggiungere un pubblico più vasto. Essi si dividono in lineari, quelli che appaiono all’interno di un video,  non lineari, ovvero riprodotti al di fuori del video principale, ignorabili, evitabili dagli utenti dopo pochi secondi e non ignorabili, in quanto costringono l’utente a guardarlo tutto;
  • Out-Stream: non legati ad un determinato contenuto video ma posizionati all’interno del feed di un social network o all’interno di un post di un blog.
    Sono visualizzabili dagli utenti grazie allo scrolling della pagina visualizzata. Essi permettono agli editori di aumentare la notorietà del marchio, incentivare gli acquisti online, rivolgersi ai consumatori chiave ed estendere la portata della campagna pubblicitaria;
  • Rewarded Video Ads: tipologia di pubblicità video che premia gli utenti per la visione completa dell’Ads in cambio di un particolare premio, sono per lo più diffusi all’interno di app di gioco o intrattenimento, come ad esempio Spotify.
    In definitiva, gli utenti ricevono un premio, mentre gli inserzionisti aumentano la visibilità e le percentuali di clic.
 

Struttura base

I video ads hanno dietro di sé una tecnologia più complessa di quella delle semplici pubblicità display. Inoltre, essi necessitano di un lettore video per essere eseguiti.
 
In particolare, ad oggi viene utilizzato il modello di pubblicazione di annunci VAST, di cui il modello più recente è il 4.2 che si occupa di controllare la pubblicazione di annunci video e determinare le varie risorse dell’annuncio, come file multimediali, script di verifica e script interattivi.
 
Google stessa utilizza l’ultima versione di VAST per la pubblicazione di annunci video tramite Google Ad Manager.
 
Fino a poco tempo fa, invece, veniva utilizzato VPAID, che però offriva una trasparenza limitata e creava vari problemi associati a fiducia, vulnerabilità, esperienze utente negative e tassi di riempimento scarsi. 
 
Per quanto riguarda la pubblicazione dei video ads, invece, i passaggi da seguire sono:
 
  • l’utente viene visualizzato sul sito web del publisher con un’unità pubblicitaria video;
  • il tag annuncio all’interno dell’unità pubblicitaria invia il segnale per ottenere un video per l’impressione;
  • il segnale viene trasmesso alle reti pubblicitarie per trovare l’offerta giusta in base al prezzo minimo e alle opzioni di targeting;
  • l’inserzionista vincitore viene scelto.
 
A questo punto, l’ad server viene indirizzato a mostrare un annuncio video. recupera il video e lo inserisce nell’unità pubblicitaria.
 
 

Best practices

Ad oggi, esistono alcune best practices da implementare per avere video ads dalle prestazioni ottimali. In particolare:
 
  • non sovraccaricare gli utenti con troppe pubblicità: quest’atteggiamento tende a diminuire il punteggio di visibilità. Gli utenti, infatti, non sono in grado di concentrarsi su contenuti e annunci in contemporanea. Tutto ciò, inoltre, aumenta il tempo di caricamento della pagina, portando ad un eventuale installazione di adblocker;
  • fare attenzione al tempo di caricamento delle pagine: gli utenti tendono ad abbandonare siti Web che impiegano più di 3 secondi per caricarsi. In quest’ottica, occorre dedicare particolare attenzione a quest’aspetto;
  • mantenere sempre l’audio disattivato per non risultare esageratamente intrusivi. Molti browser bloccano direttamente la visualizzazione di tali annunci sulle loro pagine web, tra questi anche Google Chrome;
  • configurare un team per le operazioni pubblicitarie: consente di evitare complicazioni quali il tempo lento di caricamento delle pagine, utilizzo di posizionamenti errati e problemi di monetizzazione degli annunci. Avere un aiuto esterno per le operazioni pubblicitarie a semplifica il processo, consente un flusso di entrate migliore e porta allo svilupparsi di nuove idee.
 
Come abbiamo visto insieme, ad oggi i video ads sono il mezzo ideale per migliorare il coinvolgimento del pubblico, rendere un brand più riconoscibile e migliorare la monetizzazione!
 
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