Perché fare attenzione alle Vanity Metrics
Chi lavora nel campo del social media marketing o dell’influencer marketing si imbatte spesso nelle Vanity Metrics, ovvero quei dati che, pur apparendo positivi e gratificanti, non forniscono informazioni realmente utili per valutare l’efficacia di una strategia.
Like, follower e visualizzazioni possono sembrare indicatori di successo, ma se non sono accompagnati da metriche più concrete rischiano di restituire un’immagine distorta della performance reale.
Comprendere cosa sono le Vanity Metrics e come riconoscerle è fondamentale per evitare di prendere decisioni di marketing su numeri poco significativi, concentrandosi invece su indicatori capaci di misurare risultati tangibili come conversioni, lead generati e ritorno sull’investimento.
Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le principali Vanity Metrics, perché possono trarre in inganno e come sostituirle con KPI realmente efficaci.
Che cosa sono le Vanity Metrics
Esse, infatti, offrono misure troppo semplicistiche, senza tenere conto delle sfumature né del contesto, sono spesso fuorvianti e non offrono modi significativi per migliorare.
Gli indicatori di vanità, infatti, possono apparire impressionanti o lusinghieri, quando in realtà non:
- dicono molto sulla reale efficacia di un’azione;
- forniscono una comprensione accurata o utile del coinvolgimento e fedeltà degli utenti, generazione di profitti e valore a lungo termine;
- consentono di prendere decisioni informate;
- sono correlate a nulla di controllabile o ripetibile in modo significativo.
Esempi pratici
Alcuni esempi delle metriche che tendono più spesso a essere Vanity Metrics sono:
- numero di follower sui social media: nonostante appaia un indicatore importante della popolarità, in realtà il numero da solo non fornisce informazioni su coinvolgimento e fedeltà degli utenti né riflette qualità ed impatto;
- visualizzazioni di pagina: a livello superficiale sembrano offrire una misura utile, ma ciò non accade se non si riesce a trasformare il dato in qualcosa di utile per prendere decisioni informate e mostrare la sua relazione con i propri obiettivi aziendali;
- numero di visite al sito web: si tratta di un altro indicatore ingannevole in quanto non dice nulla sulla qualità del traffico nè sulla capacità di convertire visitatori in clienti;
- durata media delle visite: non è indicativa della qualità delle visite o della conversione in azioni significative, come l’acquisto di un prodotto/servizio;
- numero dei “mi piace” ed altre reazioni: non dice nulla sulla qualità dei commenti e sulla capacità di trasformare questo coinvolgimento in azioni significative;
- numero di download di un’app: non indica la sua frequenza di utilizzo né la capacità di generare profitti;
- tasso di apertura delle email: non indica necessariamente quanto abbia attratto l’attenzione né la sua efficacia, in quanto l’apertura della stessa non è indicatore di un reale interesse.
Come interpretare in modo corretto le Vanity Metrics
Allo stesso modo i like ad un post possono essere incrementati attraverso l’ausilio di bot e app esterne, senza però che il profilo riesca ad ottenere alcun tipo di conversione.
- permettono di raggiungere gli obiettivi preposti;
- portano a compiere un’azione o aiutano a prendere una decisione ragionata;
- danno la possibilità di gestire cause ed effetti nei dati;
- riflettono la verità.
Utilizzo ottimale
Anziché su visualizzazioni, diventa necessario concentrarsi sulla qualità e sul comportamento collegato a quelle visualizzazioni, ragionando su fattori come:
- frequenza di rimbalzo (bounce rate);
- tempo trascorso sulla pagina;
- sessioni e pagine per sessione;
- click-through rate (CTR) sulle call to action.
- aumento delle conversioni con ricerca organica per brand;
- aumento delle conversioni con traffico diretto.
- creare dei contenuti mirati e interessanti;
- coinvolgere la propria community ogni giorno di più, arrivando a fidelizzarla nel tempo, a prescindere dal numero di like, commenti e condivisioni che i post riescono ad ottenere;
- ottimizzare le spese delle campagne di advertising, investendo su contenuti che sono già percepiti come attrattivi;
- generare lead che possono trasformarsi in clienti e creare un sentiment positivo;
- dare una percezione migliore di un prodotto/ servizio, rispetto a quello dei competitor.