Google Maps cede il posto nelle ricerche a Instagram e TikTok
Per localizzare i luoghi più vicini ormai Google Maps non è più l’applicazione preferita, in particolare tra le generazioni più giovani.
I ragazzi della Gen Z preferiscono di gran lunga ricorrere ai social network più diffusi, tra cui ovviamente Instagram e TikTok. E in particolare il primo da quando ha aggiunto la funzione Maps Search ha dato un grosso aiuto ai piccoli business locali.
Il report che ha sancito la perdita della corona per il servizio geografico di Google è opera del lavoro di SOCi. Si tratta di un software di Local marketing: svolge analisi statistiche per migliorare le strategie di vendita, può automatizzare le campagne di social marketing e aiutare a migliorare la SEO dei contenuti.
Google Maps perde il suo primato a livello di local search
Nonostante questa app continui a venire utilizzata nel 61% dei casi per trovare negozi e punti vendita nelle proprie vicinanze, ormai è scesa sul terzo gradino del podio.
Il report di SOCi infatti ha verificato che i ragazzi della Gen Z usano Instagram nel 67% delle occasioni, mentre TikTok supera il servizio offerto da Google solo per l’1% (62% dei casi). Questo passaggio mostra quando sia conveniente per i business curare i propri profili social.
Gli adulti della generazione dei Millenials dal canto loro invece continuano a restare affezionati a Google Maps, ma è possibile che la ragione principale sia l’abitudine. Per SOCi la fascia d’età che si sta spostando sui social per questo tipo di ricerche al momento è quella dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Guardando a tutte le categorie demografiche compresa la Gen Z tuttavia al primo posto torna Maps insieme a Google Search.
Al terzo posto si trova ancora Facebook, seguito da Instagram e TikTok. Il suo marketplace è ancora una piattaforma di e-commerce molto usata sia per la vendita di prodotti del proprio brand che per smerciare l’usato. Su Facebook in particolare domina la local search della fascia fra i 35 e i 44 anni, mentre si scende attorno al 60% delle ricerche per chi ha tra i 25 e i 34 anni.
Su Instagram i Millenials per ora si limitano al 54% della loro attività di local search, mentre chi è nato negli anni ’80 lo usa ancora solo nel 50% delle ricerche. Nel tempo però man mano che le nuove generazioni avranno accesso ai social è possibile che questi avanzino ancora, ad eccezione forse di Facebook. Oltre la mezza età invece il mezzo preferito rimane Google Search, per la precisione al 79% per la fascia tra i 55 e i 64 anni.
Instagram e il successo di Map Search
Se questo social di Meta è riuscito a spodestare Google Maps è stato grazie all’integrazione della funzione per le ricerche locali, avvenuta due anni fa. Per accederci è sufficiente cercare l’icona della mappa accanto alla barra di ricerca all’interno della sezione “Esplora“. A questo punto si apre una mappa interattiva su cui è possibile vedere i luoghi popolari che sono più vicini all’utente.
Per filtrare i risultati che si ottengono sulla mappa si può utilizzare la ricerca per hashtag.
Per esempio #firenze o #perugia per cercare solo all’interno di un’area circoscritta. Se si nota un negozio o un posto che sembra interessante è possibile salvarlo in modo da ritrovarlo più avanti quando si deciderà di andarci. In più ogni località si possono condividere via Direct con i propri contatti.
I luoghi popolari si possono anche cercare per categoria, come ristoranti, negozi oppure alberghi.
Per ogni risultato è possibile visualizzare informazioni come gli orari di apertura e la distanza effettiva dalla propria posizione. Ma soprattutto diversamente da Google Maps si possono vedere le Location Stories, ovvero le storie condivise con un tag di posizione.
Le piccole imprese possono facilmente utilizzare questo strumento per attirare l’attenzione degli utenti e incuriosirli condividendo immagini o video sui loro prodotti. In più sono sicuri che il target che raggiungono sia limitrofo dato che queste storie sono visibili solo a chi ha precisamente richiesto informazioni su una determinata area.
Promuovere un’attività locale su TikTok
Passiamo ora al rivale che ha da poco superato Google Maps per la local search della Gen Z, il social più famoso di ByteDance.
Visto l’enorme successo che ha avuto in pandemia tra i ragazzi le aziende sono corse ad aprire degli account business su questa app per ottenere una maggiore visibilità. Non solo i grandi brand, ma anche le startup locali che desideravano avere un rapporto più diretto con i potenziali clienti.
Ricorrendo alla funzionalità geotargeting per i contenuti che si condividono su TikTok si può facilmente raggiungere gli utenti più vicini al proprio negozio. Per essere sicuri di non sbagliare si può dare un’occhiata a quali tag usino le altre attività presenti nella stessa area, in modo da essere sicuri che siano i più efficaci e i più usati nelle ricerche.
Naturalmente questa strategia non funziona quando il target di riferimento non è giovane. Bisogna contare che TikTok è disponibile in più di 150 paesi e Google Maps in più di 220, e che visti i dubbi emersi sull’algoritmo del social la sua popolarità sta calando. Non è detto perciò che questa app resti a lungo al di sopra del servizio di Google, in quanto il suo futuro si sta facendo incerto.
Google Maps e ChatGPT: sarà presto un altro rivale?
Il report di SOCi infine ha dedicato attenzione anche alla possibile minaccia costituita dall’intelligenza artificiale a livello di ricerche locali. Per la precisione ha voluto indagare la possibile evoluzione che avrà l’utilizzo di ChatGPT, che continua a migliorare la precisione dei suoi algoritmi e dei risultati che fornisce. Sembra che però Google abbia voluto avvantaggiarsi in questo campo prevedendo l’integrazione con Gemini.
Inizialmente nota come Bard, Gemini è un modello AI studiato per funzionare in più modalità e che può fornire risultati testuali o in formato immagine senza distinzioni perché ogni input può essere tradotto in diversi output. Il suo ultimo aggiornamento è Gemini 1.5, che ha potenziato le capacità di problem solving dell’algoritmo iniziale.