Contenuti duplicati e problemi SEO
Non è raro imbattersi sul web in contenuti duplicati quando si trattano tematiche molto gettonate, ma dal punto di vista della SEO di un sito rappresentano un grosso problema. Si tratta di articoli, post o media molto simili fra di loro, tanto che sembrano copiati. Possono presentarsi fra siti diversi o addirittura all’interno di pagine della stessa piattaforma web, che forse è il caso peggiore.
Il problema legato a questo tipo di contenuti è duplice: da un lato gli utenti potrebbero accorgersene, dall’altro l’algoritmo di Google potrebbe vederli come una tattica ingannevole. Dato che il motore di ricerca premia articoli e pagine originali trovarne alcune che sembrano fotocopie l’una dell’altra sembra un sistema studiato per salire nel ranking.
Le caratteristiche dei contenuti duplicati
Di norma questa definizione si applica a dei blocchi di testo molto simili che compaiono in diverse pagine web. Per allargare il concetto possiamo dire che comprende tutti i media, le foto o i testi che hanno formulazione o formato sovrapponibili fra di loro. Quando si presenta questo caso significa che le informazioni che riportano non si possono definire originali, o almeno che lo siano solo in parte.
Perdere unicità per una pagina o un sito web significa non avere più un valore aggiunto per l’utente, che è ciò che gli algoritmi di ricerca privilegiano. Se i contenuti duplicati sono interni allo stesso sito la sua indicizzazione ne può risentire molto. Lo stesso vale quando una pagina presenta dei link esterni che indirizzano ad articoli molto simili, che indica anche una scarsa attenzione nella loro selezione.
Le ragioni che portano alla comparsa di questo tipo di contenuti possono essere diverse. Una delle principali è una scelta consapevole, magari per risparmiare tempo o per ribadire uno stesso messaggio. Altre volte può trattarsi di un reale caso di plagio se ci sono blocchi di testo identici su siti diversi. Prima di accusare qualcuno però non si può escludere il caso in cui alla base di tutto si trovi un problema tecnico.
Per quanto possa sembrare curioso esiste più di un errore dovuto al CMS (Content Management System) che può penalizzare un sito creando contenuti simili. Conoscendo quali siano i problemi più comuni diventa semplice riconoscerli.
Attenzione agli errori di carattere tecnico
Esaminiamo ora a cosa fare attenzione per evitare che delle falle informatiche creino dei contenuti duplicati. Uno dei più comuni è una configurazione sbagliata della funzionalità redirect lato server. Non è raro infatti che lo stesso dominio sia accessibile da indirizzi diversi, per esempio sia con che senza protocollo “www” o “https”. Il fatto che quattro o cinque scritture diverse del link portino a una stessa pagina porta l’algoritmo a confonderle con più risultati diversi.
Un secondo errore tecnico è legato alle varianti URL che hanno lettere maiuscole o minuscole in posizioni diverse. Se si commette un errore di battitura cambiando una lettera infatti Google considererà il link come un collegamento a una pagina diversa. Finirà così con indicizzarne due al posto di una, che saranno ovviamente identiche fra di loro. Ma quello delle lettere non è l’unico errore di battitura che può creare contenuti duplicati.
Succede la stessa cosa anche se ci si dimentica di aggiungere lo slash finale a un link (/). La sua assenza non rende nullo il link, quindi anche se si sbaglia a digitare o copiare il link nella fretta si avrà comunque il redirect, creando di nuovo due pagine uguali. Una possibile soluzione è dare sempre la stessa struttura a tutti i link del proprio sito per notare subito la mancanza o assenza di questo simbolo.
C’è anche un altro problema che si verifica di frequente nella home page dei portali online. Un server non ben configurato può far sì che ci siano più URL che indirizzano qui. Usando un redirect 301 però è possibile far sì che questi convergano tutti nello stesso link.
Gli effetti che i contenuti duplicati hanno sulla SEO
Uno delle strategie più seguite per dare autorità al proprio sito è la presenza dei backlink da parte di pagine esterne.
Questi collegamenti aiutano a livello di ranking perché l’algoritmo li considera come la prova che altri siti reputano affidabili e autorevoli le informazioni presentate da altri. Se però ci sono pagine uguali fra loro questo effetto viene diluito fra di loro, perché interferiscono l’una con l’altra.
Anche per la pagina presente sul proprio sito che risulta originale e da cui quindi sarebbero derivate le altre finisce con l’essere vittima di questa diluizione. L’algoritmo di Google cerca di risalire alla prima fonte quando ci sono contenuti duplicati, ma non è detto che ci riesca sempre. Anzi, c’è il rischio che indicizzi meglio una delle copie a discapito di quella corretta.
Al di là del ranking però c’è da tenere conto anche delle ripercussioni che questi elementi ripetuti hanno sulla visibilità di un dominio. Quando i crawler di Google, ovvero i software di analisi, scansionano le pagine di un sito dedicano una quantità di tempo limitata. Le pagine doppie non farebbero altro che sprecare parte di questo tempo.
Il caso dei portali e-Commerce
Non è raro che i contenuti duplicati compaiano anche all’interno dei siti per gli acquisti online. Alcune pagine prodotto possono essere raggiunte con degli indirizzi differenti, tutti già indicizzati. Questo può essere provocato da un problema a livello dell’URL, ma non mancano casi in cui la ragione è la semplice pigrizia.
Un sito di e-Commerce per risparmiare tempo infatti può scegliere di proporre le schede prodotto senza variare quelle presentate dal produttore originale. Se da un lato si è sicuri di non alterare troppo la descrizione fornita dall’altro questa spesso è sommaria e poco efficace, oltre a essere un duplicato di una già presente.