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Trasforma le ricerche organiche in contenuti SEO per il tuo blog

ricerche organiche

Da ricerche organiche a contenuti SEO per il tuo blog

Per la creazione dei contenuti SEO davvero utili, le ricerche organiche possono essere considerate come una sorta di punto di partenza. Un contenuto, in effetti, deve partire dall’esigenza dell’utente, dalle sue domande in merito alla soluzione di un determinato problema o dai suoi bisogni.

Il problema è che non sempre è facile individuare i reali problemi ed i bisogni di un pubblico target. Per fortuna, in soccorso dei creatori di contenuti SEO, idee e spunti non provengono solo dalle parole chiave. È ovvio che strumenti come SEOzoom, Ubersuggest e Semrush sono molto utili per effettuare la ricerca delle keyword. Tuttavia, è molto importante, al fine di creare contenuti che siano davvero di valore, comprendere appieno il significato delle ricerche organiche.

Ricerche che consentiranno di creare dei contenuti che siano realmente creati su misura per i destinatari finali: gli utenti. Ecco, quindi, qual è il percorso che da una ricerca organica permette di giungere alla creazione di un contenuto effettivamente interessante per l’utente.

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Come stabilire quali contenuti SEO creare?

Il processo di creazione di contenuti SEO effettivamente interessanti grazie alla ricerca organica è un processo che si compone di diversi step. Il punto di partenza è rappresentato dalla definizione dei contenuti che verranno trattati, mediante l’individuazione di alcune macro-aree.

In questo senso, è possibile sfruttare la ricerca organica per identificare quelle parole chiave pertinenti e fondamentali, che abbiano a che fare col blog che stiamo curando.

A ciascuna di queste parole chiave sarà poi necessario affiancare altre keyword correlate, che potranno essere più specifiche e che serviranno come base per la creazione dei contenuti SEO.

Tantissimi content creator e gestori di blog creano, a partire dalle keyword individuate, delle mappe concettuali. Si tratta di uno strumento utile per avere sempre davanti agli occhi una suddivisione strutturale del blog e dei suoi contenuti, già trattati o ancora da approfondire.

Come individuare domande e bisogni dell’utente grazie alle ricerche organiche?

Una volta individuate le macro-aree e le keyword generali che serviranno a definire la struttura del blog, possiamo passare all’individuazione delle reali esigenze dell’utente.

Si tratta del secondo passo che ci permette di creare contenuti SEO utili, tramite la comprensione profonda di quello che viene comunemente definito “intento di ricerca”. Si tratta, in sostanza, della motivazione che spinge l’utente ad effettuare ricerche organiche sul web.

Gli addetti ai lavori hanno individuato diverse tipologie di intento di ricerca, e cioè:

  • informazionale: in questo caso, l’utente cerca informazioni su qualcosa
  • informazionale-commerciale: come nel primo caso, l’utente cerca informazioni. Tuttavia, si tratta di informazioni su un prodotto o servizio che intende acquistare
  • transazionale: definisce un intento di ricerca per il quale l’utente ha come obiettivo un acquisto o una conversione
  • navigazionale: si riferisce alla ricerca di uno specifico sito web o di una risorsa.

Una volta compreso l’intento di ricerca, o per interpretarlo al meglio, abbiamo a disposizione diversi strumenti e tool online. Tra questi, uno dei più utilizzati in quanto permette, più di altri, di trasformare le ricerche organiche in veri e propri contenuti è Ubersuggest.

Dalle ricerche organiche ai contenuti SEO: come sfruttare Ubersuggest

Cerchiamo ora di capire, nel concreto, come è possibile trasformare le ricerche organiche in un contenuto utilizzando questo prezioso tool.

Partendo da parole chiave generiche, ossia quelle che abbiamo individuato durante gli step precedenti, possiamo utilizzare Ubersuggest per individuare keyword più specifiche.
Ubersuggest consente infatti di individuare le keyword correlate mediante il proprio strumento Idee keyword.

Attenzione ad un dettaglio: questo tool fa differenza tra un termine al singolare e al plurale. Nel momento in cui si cerca di individuare keyword profittevoli partendo dalla ricerca organica, questa differenziazione va dunque tenuta in considerazione.

Fatta questa doverosa precisazione, da una keyword generica, grazie al tool, potremo ottenere migliaia di risultati correlati, utilissimi per la creazione di contenuti.

Ovviamente, non tutte le idee si trasformeranno in contenuto. Quando il tool ci restituirà i risultati, che a seconda dell’argomento potrebbero anche essere migliaia, dovremo escludere quelle non rilevanti, e quelle con volumi di ricerca eccessivamente bassi.

È lo strumento stesso a permetterci di includere ed escludere keyword a nostro piacimento, con una semplice impostazione.

Viene spontaneo chiedersi quali sono i risultati che, di base, conviene escludere, ma la risposta non è univoca.

Generalmente, gli esperti consigliano di concentrarsi sulle keyword legate a risultati di ricerca transazionali, che sono quelle che generano migliori conversioni grazie alle ricerche organiche. È ovvio che, però, sarà necessario analizzare nel dettaglio e manualmente i risultati restituiti dal tool. Per farlo, basta ricercare le varie keyword individuate sul motore di ricerca.

Questa ricerca ci permette di capire nel dettaglio come Google interpreta e restituisce i risultati ottimizzati per quella determinata parola chiave. Questo step fondamentale ci permette di individuare quali parole chiave potranno essere trasformate in contenuti SEO.

Gli altri tool: KeywordsPeopleUse e i box di domande su Google

Ovviamente, Ubersuggest non è l’unico strumento che ci permette di sfruttare le ricerche organiche e di creare contenuti SEO profittevoli.

Un altro strumento molto utilizzato dai creatori di contenuti è KeywordsPeopleUse, molto usato per trovare idee per i contenuti partendo dalle ricerche organiche. Viene inoltre sfruttato per analizzare la concorrenza e scoprire le tendenze di ricerca.

KeywordsPeopleUse permette in primis di effettuare una ricerca per parole chiave. La ricerca permetterà di individuare non solo parole chiave correlate, ma anche keyword a coda lunga e parole chiave semanticamente correlate.

Il tool permette di includere, tra i risultati mostrati, anche quelli legati alle ricerche organiche più frequenti degli utenti. Possono infatti essere inseriti tra i risultati quelli dei box di domande su Google, ma anche risultati provenienti da Reddit e Quora.

Infine, è possibile sfruttare manualmente anche i box di domande su Google per individuare le ricerche organiche più effettuate dagli utenti. Si tratta del box contrassegnato con “Le persone hanno chiesto anche” ed è una sezione che viene visualizzata in cima o in fondo ai risultati di ricerca.

Come accennato, questa sezione contiene una serie di domande che gli utenti hanno posto in relazione alla parola chiave o alla frase di ricerca specificata. Si tratta dunque delle domande più frequenti che gli utenti si pongono e che può essere sfruttata per la creazione di contenuti interessanti per il target di riferimento.

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