LinkedIn ha aggiunto nuovi strumenti AI per aiutare i Recruiters

strumenti AI per aiutare i Recruiters - novità LinkedIn

Gli strumenti AI per aiutare i Recruiters LinkedIn

Nel panorama del lavoro sempre più competitivo e digitale, anche LinkedIn compie un passo in avanti verso l’innovazione, introducendo strumenti AI per aiutare i Recruiters a semplificare, velocizzare e rendere più efficace l’intero processo di selezione del personale.

L’intelligenza artificiale, infatti, non è più solo una promessa futuristica: oggi è una realtà operativa che interviene attivamente nelle attività quotidiane dei professionisti delle risorse umane.

Dalla redazione automatica degli annunci di lavoro alla selezione dei candidati più idonei, fino all’ottimizzazione dei messaggi InMail e alla gestione dei talent pool, gli strumenti AI per aiutare i Recruiters stanno ridefinendo il modo in cui si ricerca, si valuta e si coinvolge il talento su LinkedIn.

In questo articolo esploreremo le principali funzionalità basate sull’intelligenza artificiale messe a disposizione dalla piattaforma, analizzando vantaggi, potenzialità e limiti di questi strumenti per chi lavora nel settore HR e recruiting.

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Linkedin: introduzione di nuovi strumenti AI per aiutare i Recruiters

Di recente, LinkedIn ha annunciato il lancio di alcuni aggiornamenti della piattaforma, che comprende l’introduzione di strumenti AI per aiutare Recruiters.
 
Essi sono infatti stati ideati per consentire agli addetti alle selezioni di introdurre implementazioni quali:
 
  • scrivere job descriptions in modo più rapido e semplice;
  • automatizzare compiti ripetitivi, permettendo di risparmiare tempo per concentrarsi su attività più significative e di alto valore;
  • permettere di eliminare pregiudizi e bias cognitivi presentando un’idea della probabilità del successo di un candidato in un determinato ruolo. E questo avviene attraverso l’analisi predittiva di dati come storia lavorativa, formazione e competenze;
  • miglioramento delle chatbox in grado di coinvolgere i candidati e migliorare in modo significativo la loro esperienza, ad esempio fornendo risposte istantanee alle richieste, aiutando a trovare posizioni adatte, pianificando le interviste, etc.
 
Come è dunque evidente l’introduzione di strumenti AI per aiutare Recruiters si presenta come game-changer, proponendo un futuro miglioramento dell’efficienza complessiva del processo.
 
Inoltre, ad oggi, anche altre diverse tecnologie emergenti oltre all’intelligenza artificiale stanno entrando sempre di più a far parte dei processi utilizzati nell’acquisizione aziendale dei talenti. In particolare, tecnologie di virtual e augmented reality e i software per il riconoscimento delle espressioni facciali, tono di voce e postura.
 

Strumenti AI per aiutare i Recruiters: gli Applicant Tracking Systems (ATS)

Quando si parla di Applicant Tracking Systems (ATS) si intendono alcuni strumenti AI per aiutare i recruiters, essenziali per la gestione e l’ottimizzazione dei processi.

Essi permettono di organizzare, filtrare e valutare le candidature ricevute per una determinata posizione lavorativa, riducendo i tempi di gestione e migliorando la precisione nelle decisioni di reclutamento.

Ad oggi ne esistono di due diverso tipo:

  • verticale: alto numero di funzionalità e interfaccia moderna ma necessità di un’integrazione con gli altri strumenti HR a costi significativi;
  • soluzioni integrate nella piattaforma HRM: più semplici e uniformi, consentono un passaggio fluido delle informazioni raccolte durante la fase di selezione.

I vantaggi che gli ATS offrono sono:

  • analizzare in modo sofisticato i profili dei candidati;
  • possibilità di automatizzare il filtraggio dei cv in base a parole chiave, competenze e esperienza specifica ed archiviare dei dati dei candidati in database centralizzati;
  • generazione di report dettagliati per monitorare le metriche di assunzione;
  • programmazione dei colloqui con notifiche automatiche.

D’altra parte, esistono anche alcune criticità. Il problema principale, in particolare, è rappresentato dalla rigidità dei criteri di filtraggio: i sistemi, infatti, tendono ad eliminare in maniera automatica i candidati che, pur non possedendo alcune competenze specifiche, potrebbero comunque essere idonei per una specifica posizione. 

Novità per i candidati 

LinkedIn sta per implementare non solo strumenti AI per aiutare i Recruiters ma anche altri che permettono di supportare i candidati e rivoluzionare il modo in cui trovare lavoro.
 
Nello specifico:
 
  • funzione conversazionale, che permette agli utenti di descrivere il proprio lavoro ideale in modo conversazionale, anche senza conoscere i termini tecnici del settore;
  • algoritmi di matching sempre più intelligenti nei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) in grado di comprendere intenzioni, sfumature linguistiche e contesto e restituire risultati più intuitive e personalizzate. Ad esempio, l’inserimento di frasi semplici che vengono interpretate in senso profondo dall’AI che propone risultati pertinenti;
  • simulazioni di colloquio con AI: esercitazioni in conversazioni critiche come “chiedere una referenza” o “negoziare uno stipendio”, comprensivi di feedback immediati e consigli pratici;
  • funzione “Career Journey”, per supportare gli utenti a identificare i propri obiettivi e a costruire un piano di crescita personalizzato e, di conseguenza, trovare lavori compatibili con il proprio profilo in modo efficace e proattivo;
  • dati aggiuntivi quali: tempi medi di risposta delle aziende, certificazioni del datore di lavoro, livello di compatibilità tra il profilo dell’utente e l’annuncio, rating di compatibilità, suggerimenti personalizzati per distinguersi e coaching basato su scenari realistici.
 

Un nuovo approccio nel processo di selezione dei talenti

Oltre a sperimentare nuovi strumenti AI per aiutare i Recruiters, ad oggi ci si sta in generale gradualmente avvicinando ad un nuovo approccio nella selezione dei talenti skills-based, ovvero basato sulle competenze. Si tratta, a livello pratico, di focalizzarsi sulle competenze effettive dei candidati, piuttosto che su titoli accademici o esperienze lavorative precedenti.
 
I vantaggi di questo nuovo approccio sono, infatti, innumerevoli. In particolare:
 
  • riduzione del tempo di assunzione: concentrandosi su competenze specifiche, è possibile identificare e integrare con rapidità chi è idoneo, rendendo il processo di selezione è più efficiente;
  • miglioramento delle performance lavorative sul lungo periodo: i dipendenti assunti in base alle loro competenze tendono a rimanere in azienda più a lungo rispetto a chi è stato valutato nelle selezioni in base ad altri fattori;
  • ampliamento del bacino di talenti: accesso ad una gamma più ampia di candidati, compresi talenti provenienti da background non tradizionali o con esperienze diverse;
  • miglioramento del job fitting: collocazione migliore in ruoli dove i singoli lavoratori possono eccellere, che ha come diretta conseguenza l’aumento della soddisfazione lavorativa e la riduzione dei tassi di turnover.
 
Come abbiamo analizzato insieme, l’introduzione di nuovi approcci e tecnologie, come quello dell’AI generativa e di chatbot AI-based, promette di trasformare in positivo il processo di acquisizione dei talenti.
 
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