Storyboard Video, la traccia visiva del media
Chi sviluppa contenuti per i social conosce bene l’importanza dello storyboard video.
Per definire in breve di che si tratti possiamo definirlo come la traccia visiva del media, che può assomigliare a un fumetto dato che riporta tutto che si vedrà. Una sorta di sceneggiatura realizzata per immagini anziché messa per iscritto, che può tornare utile sia per degli shorts che per dei cortometraggi.
Esistono diversi modi per realizzare questo “copione” grafico, che variano da semplici disegni abbozzati fino a quelli animati con tanto di colonna sonora. Grazie a questa traccia è più semplice organizzare le idee quando si progetta un contenuto perché permette di avere davanti una visione d’insieme. In più è qualcosa di concreto da mostrare per condividere le proprie idee se si lavora in un team.
Gli step per realizzare uno storyboard video
Per mettere a punto una traccia visiva ci sono cinque passaggi fondamentali da tenere presenti, che vedremo di seguito.
Prima di tutto però è meglio definire quali informazioni debba contenere in modo che risulti completo e non sia necessario fare troppe revisioni per integrarne il contenuto. La parte più difficile è capire quanti dettagli inserire e quante immagini, perché se queste risultano troppo poche il messaggio che si vuole trasmettere potrebbe risultare criptico.
Se il copione grafico si realizza per un contenuto che dura più di qualche minuto invece c’è il rischio che risulti troppo lungo e pieno di dettagli. In questo caso è meglio fare una selezione di ciò che è necessario e cosa no. In più non bisogna trascurare l’importanza delle transizione tra gli eventi rappresentati nel media. Anche questi punti dovrebbero avere un disegno o un’immagine dedicata per rendere scorrevole il contenuto senza creare stacchi troppo bruschi.
Ogni storyboard video appartiene a un progetto preciso e andrebbe denominato con lo stesso titolo. Se non si è ancora sicuri di quale sia il nome migliore si può sempre partire con uno provvisorio e poi modificarlo una volta terminato il lavoro. Per una maggiore organizzazione è meglio anche numerare ogni immagine per tenere traccia della cronologia.
Il primo passaggio: l’obiettivo del contenuto
Secondo step: lo storyboard video non parte da un solo spunto
Il secondo passo è quello di buttare tutte le idee che vengono in mente, sia quando si lavora in autonomia che quando si è all’interno di un team.
Un vero e proprio brainstorm, senza escludere anche gli spunti che a prima vista sembrano poco adatti al contesto. Lasciar correre la creatività in questa fase è importante perché non si ha ancora nulla di fissato, mentre dal passaggio successivo si tratterà solo di cambiare o correggere alcuni dettagli.
Dopodiché bisogna mettere tutto insieme il materiale raccolto e iniziare a fare una cernita delle idee, mettendole a confronto. Una volta che si sono individuati i contenuti su cui si intende lavorare però è ora di definire anche quella che sarà l’organizzazione temporale dello storyboard video. Senza definire una sequenza cronologica non si può procedere, anche perché è a questo punto che si evidenziano eventuali lacune delle idee selezionate.
Mettere in forma grafica la traccia
Quarto step: i feedback
Si tratta del momento perfetto per interfacciarsi con il cliente dato che si ha qualcosa di concreto in mano che si possa esaminare e su cui apportare eventuali correzioni o tagli.