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Prosperità aziendale e successo: Il ruolo del management innovativo

Management - Prosperità Aziendale

Prosperità aziendale e successo: Il ruolo del management innovativo

Quella della gestione dei dipendenti è una problematica studiata da moltissimi anni. Soltanto di recente, però, abbiamo capito che il management deve tener in considerazione la soddisfazione dei lavoratori a più livelli. Solo così potremo parlare di vera e propria prosperità aziendale.

In questo articolo ripercorreremo la storia e gli studi che sono stati compiuti negli anni, studi che hanno correlato la prosperità aziendale alla soddisfazione del lavoratore.

Vedremo inoltre quali sono i passi che mancano al raggiungimento di un management davvero innovativo, che tenga conto del benessere reale dei lavoratori.

Scopriremo, infine, il ruolo della psicologia comportamentale per il successo dell’azienda e come questo si correla alla motivazione dei lavoratori.

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Cosa si intende con il termine “prosperità aziendale”

Iniziamo, per prima cosa, con il chiarire il concetto di “Prosperità aziendale”. Con questo termine intendiamo il successo che deriva dall’applicazione di strategie che mirano a rendere l’azienda una delle più in vista sul mercato.

Per portare l’azienda al successo, il management dell’impresa deve tener conto non solo del percorso di lavoro, ma anche delle condizioni dei propri operai.

L’obiettivo del management deve essere uno sviluppo innovativo, che miri ad aumentare gli introiti e la fama aziendale, rendendo l’impresa prosperosa.

Prosperità aziendale è innanzitutto successo in termini finanziari. L’azienda sta cioè crescendo a livello economico. Ma si tratta di una crescita che deve essere sostenibile, in grado cioè di utilizzare in maniera efficiente le risorse a disposizione.

Il ruolo del management innovativo nella storia: gli studi di Taylor

Ma come raggiungere la prosperità aziendale e qual è il ruolo dei lavoratori nel raggiungimento del successo?

Uno dei primi studi che hanno correlato, seppur in maniera rudimentale, la prosperità aziendale alla motivazione dei lavoratori è ad opera di Frederick Taylor.

L’ingegnere americano, nel suo The Principles of Scientific Management, notava come il cosiddetto first class man, ossia l’operaio modello, rendeva maggiormente se motivato mediante la paga. Se tale paga risultava sufficientemente elevata, l’operaio poteva rendere in maniera adatta, contribuendo alla prosperità aziendale.

Secondo Taylor, i comportamenti dell’operaio erano inoltre orientati al raggiungimento di premi, oltre che all’evitamento di punizioni.

Tuttavia, questa concezione è ben lontana dal management innovativo e scientifico come lo intendiamo oggi. Si tratta infatti di una visione puramente utilitaristica del lavoratore, che non teneva assolutamente conto del suo reale benessere.

Il management innovativo come superamento delle concezioni di Taylor

A ben vedere, le rudimentali concezioni di Taylor non hanno nulla a che vedere con quello che oggi chiamiamo “management innovativo”.

La prosperità aziendale non può dipendere solamente dalla paga, dato che la motivazione delle persone, oggi, è molto più complessa rispetto a quanto teorizzato dall’ingegnere.

Probabilmente, in realtà, tale complessità era già presenta anche all’epoca in cui Taylor trascrisse le sue teorie all’interno del già citato The Principles of Scientific Management.

Indipendentemente da queste considerazioni, quello che Taylor considerava come management scientifico prevedeva anche una minuziosa suddivisione del lavoro per massimizzare la produzione.

Tutti concetti che non tengono conto del benessere del lavoratore, che viene oscurato dalla necessità di prosperità aziendale.

Prosperità aziendale: il ruolo della psicologia comportamentale

Oggi, dunque, la concezione di Taylor appare di gran lunga superata. Nell’ottica della prosperità aziendale, il management dell’impresa deve tenere in considerazione i principi della psicologia comportamentale.

Se un tempo un buon salario era sufficiente ad “accontentare” l’operaio di fabbrica, ad oggi sono molti gli elementi che fanno felice un lavoratore e rendono l’imprese un’azienda di successo.

La psicologia comportamentale è infatti quella branca della psicologia che analizza il comportamento umano nella sua interezza. In questa interezza includiamo non solo i processi decisionali, ma anche la motivazione. E tutti sappiamo benissimo che, nel mondo del lavoro e per il successo la motivazione è in fattore che può fare la differenza.

Non a caso, nell’ambito della prosperità aziendale, gli studi sulla motivazione rappresentano il contributo di maggior impatto. Il management dell’azienda deve assolutamente tenere tali studi in considerazione.

È ovviamente risaputo che tanto più un dipendente è motivato, maggiore sarà la sua produttività. Con l’applicazione della psicologia comportamentale ai comportamenti dei dipendenti, si possono dunque individuare le motivazioni dei lavoratori, in modo da promuovere un ambiente di lavoro stimolante.

I processi decisionali in azienda

Altro contributo apportato dalla psicologia comportamentale riguarda lo studio dei processi decisionali. Processi che, in un’azienda, sono generalmente opera del management.

Anche la comprensione dei processi decisionali e dei fattori che ne sono alla base può vare la differenza e incidere sulla prosperità aziendale.

Un aspetto fondamentale che un management innovativo deve tenere in considerazione è che, molto spesso, le decisioni possono essere influenzate dai cosiddetti bias, degli errori cognitivi che possono portare ad una valutazione scorretta delle circostanze.

Conoscere tali errori tipici e tenerli in considerazione durante i processi decisionali è fondamentale per adottare strategie di successo, che consentano di aggirare ed evitare i bias cognitivi.

Management innovativo: a che punto siamo oggi?

Ad oggi, parlare di management scientifico è ancora possibile. Tuttavia, ovviamente, si tratta di un concetto ben lontano da quello teorizzato a suo tempo da Taylor.

Un management innovativo che mira alla prosperità aziendale deve tenere conto della già ampiamente citata psicologia comportamentale. Deve inoltre tener conto del benessere del lavoratore a 360 gradi.

Pagare dignitosamente un lavoratore non è più sufficiente per potersi garantire la prosperità: la motivazione di operai e dipendenti deve costantemente essere mantenuta alta.

Per questo l’attenzione del management aziendale deve essere orientata al cosiddetto welfare di impresa.

Le imprese, e così il loro successo, dipendono dal benessere dei lavoratori che ogni giorno si adoperano per portarle avanti.

Un management che desidera prosperità aziendale deve necessariamente tenere in considerazione questo fattore predominante. A differenza di quanto teorizzato da Taylor, quando parliamo di dipendenti e operai non ci riferiamo a risorse da utilizzare, come se fossero macchinari produttivi interni all’azienda.

Stiamo, al contrario, parlando di persone, con le loro motivazioni, le loro aspirazioni ed i loro bisogni.

Comprendere questo aspetto fondamentale differenzia un management sorpassato da un’organizzazione aziendale che punta all’innovazione e al successo.

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