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Parole chiave Google Ads: cosa sono le opzioni di corrispondenza

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Parole chiave Google Ads: le opzioni di corrispondenza

Quando si utilizza Google Ads è necessario scegliere la corrispondenza da applicare alle parole chiave. In base a quella che si decide di utilizzare, i risultati saranno diversi.

Analizziamo insieme quali sono le parole chiave di Google Ads e come sceglierle al meglio in base ai propri obiettivi!

 
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Cosa sono e a cosa servono le opzioni di corrispondenza

Google Ads è un servizio che permette di progettare e programmare campagne a pagamento. Gli annunci pubblicitari di Google generano il traffico al sito web e sono quindi uno strumento fondamentale per chi opera online.

Chi sceglie di inserire nella propria strategia adv delle campagne di ricerca di Google Ads deve scegliere la corrispondenza da applicare alle parole chiave. In base a quali si decide di utilizzare, si ottengono risultati differenti.

Il termine corrispondenza indica il livello di apertura di una parola chiave rispetto al volume di termini di ricerca che può intercettare.

Impostando una corrispondenza piuttosto che un’altra si da più o meno libertà a Google di far apparire l’annuncio in base al termine di ricerca utilizzato dell’utente. Anche traffico, costi, risultati e intento di ricerca possono cambiare. Se vengono utilizzate chiavi generiche si ottiene maggior traffico in entrata. Le limitazioni permettono però di:

  • avere più controllo su ciò che viene intercettato;
  • rimanere vicino all’intento di ricerca;
  • spendere in modo più oculato il budget. 

In definitiva, la scelta della corrispondenza della parola chiave può fare la differenza tra una campagna troppo generica e poco incisiva e un’attività di marketing mirato a coinvolgere utenti con precise necessità.

Parole chiave a corrispondenza generica

È possibile scegliere di utilizzare tipologie diverse di corrispondenza alle parole chiave:

  • generica: gli annunci possono essere mostrati a seguito di ricerche correlate alla parola chiave;
  • frase: gli annunci possono essere mostrati a seguito di ricerche che includono il significato della stessa;
  • esatta: gli annunci possono essere mostrati a seguito di ricerche che hanno il medesimo significato della parola chiave scelta;
  • esclusa: quelle tolte dai termini di ricerca per cui gli annunci sono attivati in quanto non soddisfacenti.

Concentriamoci innanzitutto sulla preferita di Google, in quanto gli permette maggiore libertà: la corrispondenza generica. Tramite essa, ogni domanda posta dall’utente relativa alla parola chiave potrà essere intercettata. E tra le query sono inclusi anche sinonimi, ricerche correlate e così via. 

Google stesso, tramite le sue linee guida, specifica che per comprendere meglio l’intento e fornire ricerche esaurienti può prendere in considerazione:

  • attività di ricerca recenti;
  • contenuti della pagina di destinazione;
  • altre parole chiave del gruppo di annunci che si attiva.

 

Il problema nell’utilizzo di questa tipologia di corrispondenza è che il traffico ottenuto può essere troppo generico rispetto all’obiettivo. 

Esiste anche la corrispondenza generica modificata, che consiste in parole generiche con un “+” ed una seconda parola a seguito. Questo permette agli annunci di combaciare con query che le contengano. 

Parole chiave: corrispondenza a frase e corrispondenza esatta

Un’altra tipologia di corrispondenza alle parole chiave è quella a frase. Si tratta dell’opzione ideale per chi già conosce i propri clienti e può descriverne le abitudini di ricerca.

Affinchè il sistema intercetti termini con lo stesso significato, implicito o specifico, è necessario inserirla tra virgolette. Grazie alla corrispondenza a frase è possibile:

  • pulire il traffico;
  • mantenere un intento di ricerca più in target;
  • ottenere dei volumi di traffico minori rispetto a quello offerto dalla corrispondenza a chiave e maggiori di quella esatta. 

La scelta perfetta è invece la corrispondenza esatta ove l’obiettivo è attivare l’annuncio solo quando l’utente ricerca espressamente la parola chiave selezionata, con il medesimo intento o significato. In questo modo si ottiene:

  • traffico più in target;
  • volumi di ricerche più bassi;
  • costi per clic più alti.

Utilizzare questa tipologia di corrispondenza può risultare molto utile per chi conosce bene il cliente. Inoltre una campagna search che include parole chiave in corrispondenza esatta ha priorità rispetto tutte le altre.

Infine, esistono le parole chiave da escludere perchè non si desidera che l’annuncio compaia quando vengono digitate determinate query. Questa situazione capita soprattutto quando si sta lavorando con una campagna su una specifica città e si vuole escludere tutte le altre.

Come utilizzare Google Ads

Google Ads permette di i mostrare gli annunci pubblicitari ogni qualvolta un utente cerchi online i prodotti/servizi. Inoltre permette di registrare il proprio account è completamente gratuito ed  investire per le proprie campagne pubblicitari qualsiasi quantità di budget. Si paga solo se si ottengono risultati promessi, cioè se gli utenti cliccano sul link al sito web incluso nell’annuncio pubblicitario.

I modelli pubblicitari ad oggi esistenti sono:

  • costo per clic: si paga solo per gli annunci su cui qualcuno fa clic. 
  • per impressione: si paga in base a quante volte è mostrato l’annuncio;
  • costo per coinvolgimento: si paga nel momento in cui un utente completa un coinvolgimento prestabilito. 

Non è semplice sapere a priori se per un determinato business convenga o meno investire sulla pubblicità di Google Ads. Ma, dal momento che Google è il motore di ricerca più popolare, ci sono molte probabilità che gli utenti cercheranno prodotti/servizi tramite questa piattaforma.

Google Ads garantisce inoltre un ROI (Return on Investment) estremamente alto. L’azienda stessa stima che gli inserzionisti guadagnino in media 2 euro per ogni euro speso. Affinchè ciò avvenga è indispensabile non commettere errori nell’impostazione delle campagne e nella scelta del budget.

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