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Google SGE: come cambiare il tuo approccio al web

Google SGE

Google SGE: l'intelligenza artificiale nei risultati di ricerca

Hai mai sentito parlare di Google SGE?

Ebbene sì, l’intelligenza artificiale arriva nei risultati di ricerca di ricerca Google, trasformando i motori di ricerca in “motori di risposta”. 

Dopo l’avvento di ChatGPT, la piattaforma lanciata da OpenAI nel novembre del 2022, si è diffuso a macchia d’olio il trend che vede protagonista l’intelligenza artificiale in molteplici settori sia online che offline.

Non perderti questo articolo se vuoi scoprire come funziona la Search Generative Experience di Google e in che modo potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di navigare in rete.

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Cos’è Google SGE?

Sge di Google è la rivoluzionaria esperienza di ricerca che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire ai suoi utenti dei risultati sempre più precisi e allo stesso tempo informativi.

In linea generale, quando un utente formula una query di ricerca, il motore potrebbe fornire una risposta che include un riassunto dell’argomento generato da un enorme set di dati di testo e codice.

Debuttata negli USA a maggio del 2023, la Search Generative Experience si sta pian piano espandendo in diversi paesi, ottenendo il supporto di altre lingue aggiuntive oltre all’inglese, tra cui: spagnolo, portoghese, indonesiano, coreano, hindi e giapponese.

Come funziona?

La feature SGE (Search Generative) di Google è un nuovo strumento di ricerca in fase sperimentale che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire risultati di ricerca più completi e informativi. Questo nuovo strumento può generare una risposta a una particolare query di ricerca che contiene un riassunto dell’argomento, informazioni pertinenti tratte da più fonti e collegamenti a risorse supplementari.

Quando la SGE di Google viene applicata, cerca di capire l’intenzione dietro la query di ricerca dell’utente. Successivamente, l’intelligenza artificiale di Google utilizza una serie di fonti diverse – inclusi i risultati di ricerca di Google, il suo knowledge graph e i social media – per generare una risposta appropriata. La risposta è personalizzata in base alla query e può contenere sopra varie forme di contenuto multimediale come testo, immagini e video.

Il tempo necessario per generare una risposta può variare in base al numero di “elementi” utilizzati per comporre la risposta. Nonostante ciò, si è notato che la generazione della risposta può talvolta essere lenta, il che potrebbe portare gli utenti a preferire l’uso di un featured snippet, che può essere più immediato e descrittivo.

Inoltre, in uno degli ultimi aggiornamenti Google ha introdotto una nuova funzionalità che permette agli utenti di porre domande aggiuntive direttamente nella pagina dei risultati di ricerca, senza dover lasciare la pagina o digitare ulteriori query. Questo miglioramento offre una sorta di mini-finestra nascosta nel riepilogo dei risultati di ricerca, simile a Bard, che consente agli utenti di approfondire argomenti senza interruzioni. Inoltre, Google ha annunciato che limiterà gli annunci pubblicitari a specifiche aree contrassegnate della pagina dei risultati per evitare confusione tra annunci e contenuto organico.

Differenze tra SGE e Bard

È importante non confondere la SGE di Google con Google Bard, che è una tecnologia distinta. Google Bard, infatti, è un grande modello di linguaggio addestrato su un vasto dataset di testo e codice, progettato principalmente per generare testo, tradurre lingue, creare diversi tipi di contenuti e rispondere alle domande in modo informativo. Al contrario, la SGE è specificamente progettata per fornire risposte di ricerca più complete e informative.

Le principali differenze tra la SGE e Bard si evidenziano soprattutto nei seguenti aspetti: mentre Bard è progettato per la comprensione del linguaggio naturale, la SGE è progettata per comprendere l’intento delle query di ricerca e fornire risposte pertinenti. Mentre Bard si basa principalmente sul testo, la SGE utilizza una varietà di fonti per formulare le sue risposte, il che significa che può offrire risposte più complete e informate.

La SGE di Google è ancora in fase di sviluppo, a differenza di Bard che è già un prodotto più maturo ed è disponibile in 180 Paesi.

Quali query fanno attivare il box della Search Generative Experience?

L’AI di Google, nonostante sia in fase di testing, pare che al momento si attivi solo con una determinata tipologia di query. Scopriamole tutte!

 

Query che si basano sui fatti

La tecnologia di intelligenza artificiale di Google, detta SGE (Search Generative Engine), è progettata per fornire risposte precise e dettagliate a domande riguardanti vari argomenti come storia, scienza, geografia e altro ancora. Questo avviene attraverso l’elaborazione e l’interpretazione di domande che vengono poi seguite da una risposta concisa e un link a un contenuto più approfondito online, come Wikipedia.

Query di definizione e “how to”

SGE è molto utile anche nel fornire definizioni di parole o frasi, offrendo esempi di utilizzo in un contesto linguistico. Può inoltre dare istruzioni dettagliate su come fare determinate cose, come ricette di cucina, istruzioni per la sostituzione di una gomma dell’auto o l’installazione di un software.
 

Query di confronto

Google SGE è in grado di confrontare prodotti, servizi o idee, offrendo agli utenti un confronto tra le caratteristiche, i prezzi, i vantaggi e gli svantaggi di questi. Questo può essere particolarmente utile in ambito tecnologico, dove il confronto può riguardare ad esempio due smartphone, iPhone e Android.
 

Query di shopping

Con l’aggiunta delle query di shopping, SGE può fornire assistenza durante gli acquisti online, offrendo informazioni dettagliate sui prodotti, recensioni dei clienti, prezzi e link ai siti online dove gli utenti possono fare l’acquisto.
 

Limiti e vantaggi di Google SGE

 
Nonostante la search generative experience sia in grado di rispondere a domande molto dettagliate e nei campi più svariati, presenta alcuni limiti.
 
È importante notare, infatti, che non tutte le richieste danno luogo al box di SGE. In particolare, le domande su argomenti “sensibili” o che riguardano i settori YMYL (Your Money Your Life, ovvero settori che potrebbero avere un impatto significativo sulla salute finanziaria o fisica dell’utente) non attivano la SGE.
 
L’uso dell’intelligenza artificiale nella ricerca di Google offre numerosi vantaggi per gli utenti, il più importante dei quali è il risparmio di tempo. La possibilità di ottenere le informazioni necessarie senza dover esaminare dettagliatamente vari siti web rappresenta una comodità notevole. Ciò è particolarmente vero nel caso delle ricerche per gli acquisti online, dove SGE può comparare prodotti in base alle loro caratteristiche, prezzi e vantaggi, aiutando gli utenti a prendere decisioni informate.
 
Per prepararsi alla nuova Search Generativa di Google, non sarà necessario cambiare il modo di fare SEO, però bisognerà tenere conto della possibilità di ottenere più o meno clic a seconda della visibilità ottenuta all’interno del box generativo. 
 
L’importanza del concetto di E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness) rimarrà fondamentale per avere possibilità di essere inclusi nel box generativo. Inoltre, bisognerà lavorare sulle entities, sul knowledge graph e sui dati strutturati per avere successo nel nuovo ecosistema generativo di Google.
 
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