Google Discover: la nuova frontiera della ricerca e strategie SEO vincenti
Google Discover è una delle funzioni di Google tra le più interessanti del momento. Nata nel 2017 per i dispositivi mobili ha completamente rivoluzionato il modo di reperire le informazioni sul web. Se in passato era l’utente a dover fare la ricerca, con Google Discover è direttamente il contenuto ad andare dall’utente.
Grazie ai sistemi di profilazione e la possibilità di questi ultimi di segnalare i contenuti di interesse o i siti da evitare, l’algoritmo di Google propone topic in diversi formati (articoli, video e immagini) che potrebbero attirare e catturare il suo interesse
Google Discover si rivela un’opportunità da cogliere soprattutto da chi si occupa di SEO e cerca strade alternative per affermare il proprio sito e raggiungere una nuova fetta di utenti.
Cos’è Google Discover
Google Discover è una delle sezioni di Google pensate per il mobile. Questo spazio è dedicato alla scoperta. Uno spazio in cui gli utenti possono esplorare contenuti in diversi formati e approfondimenti sui temi che maggiormente gli interessano.
A primo sguardo potrebbe sembrare molto simile a Google News, ma rispetto a questo si differenzia per alcune caratteristiche:
- obiettivo
- funzionamento
- temporalità dei contenuti
L’obiettivo di Google Discover, come dice il nome stesso, è quello di far scoprire agli utenti cose nuove riguardo a temi che gli interessano. Esplorare ed espandere le proprie conoscenze e approfondire i topic con articoli, video e contenuti di vario genere di alta qualità.
A differenza di Google news che funziona anche come una sorta di motore di ricerca all’interno del più vasto universo Google, Google Discover anticipa e predice gli interessi dell’utente proponendogli contenuti che probabilmente gli piaceranno. Il suo funzionamento si basa sull’analisi di ricerche precedenti e un’attenta profilazione. Qualcosa di molto simile ai social media.
Infine, la temporalità dei contenuti. Google Discover non si limita soltanto a contenuti appena usciti (sebbene li preferisca) ma può proporre anche articoli di vecchia data, qualora li ritenesse di valore.
Pensata espressamente per gli utenti mobile, la Discover experience è stata lanciata nel 2017 e ha rivoluzionato il modo di fare SEO e di usare internet. L’intervento dell’utente nel reperire informazioni è sempre stato un elemento connaturato dell’uso di internet. Non a caso, quando si parla di Google, Bing o FireFox si parla di motori di ricerca. Con Google Discover, invece, è l’informazione che va direttamente dall’utente, in base ai suoi gusti e i suoi comportamenti sul web.
Come funziona Google Discover
Google Discover appare come un feed curato in cui gli utenti trovano automaticamente contenuti di proprio interesse. Proprio come accade con i Social. La differenza è che qui si possono trovare articoli, immagini e anche video.
I meccanismi utilizzati da Google Discover per trovare i contenuti di interesse e scegliere cosa mostrare all’utente sono due:
- Google News AI / MLper: ovvero una fonte di ricerca continua sulle ultime novità. L’intelligenza artificiale tiene traccia di tutti i nuovi contenuti sul web e propone quelli più attuali, autorevoli e pertinenti.
- Topic Layernel Knowledge Graph: per capire quali sono i gusti dell’utente e capire come questi evolvono nel tempo. Una tecnologia in grado di imparare effettivamente quello che l’utente cerca, cosa preferisce e quali sono i temi che maggiormente attirano il suo interesse. Tutto per creare un flusso di contenuti adatti alle esigenze dell’utente finale.
A questo punto ci si potrebbe domandare se è possibile esprimere le proprie preferenze sui contenuti da vedere in questa sezione. La risposta è ovviamente sì. Infatti, ciascun utente può segnalare gli argomenti che reputa interessanti, i siti che vuole seguire e i contenuti su cui vuole saperne di più. Allo stesso modo, può indicare siti, contenuti e argomenti che vuole rimuovere dal proprio Google Discover.
I vantaggi di Discover per i siti e per la SEO
Google Discover si presenta come una vera rivoluzione della SEO, l’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca. Sono i contenuti a raggiungere l’utente senza che questi faccia alcun tipo di ricerca. Questo tipo di struttura viene definita queryless, ovvero priva di query.
Le potenzialità e i vantaggi di questo strumento per chi fa SEO sono tantissimi tra cui:
- incremento affluenza del traffico: essere su Google Discover porta a un aumento di traffico sul proprio sito. Molto spesso, infatti, esistono contenuti che riescono a cogliere l’interesse dell’utente ma che probabilmente questi non avrebbe mai direttamente cercato. Come avviene nel caso di articoli di gossip o che raccontano aneddoti curiosi.
- aumento brand awareness: Google Discover può essere visto anche come una sorta di vetrina. Riuscire a distinguersi tra tutti è un modo per farsi conoscere anche da nuovi utenti.
- crescita del tempo di permanenza sul sito: una volta atterrati sul nostro sito, gli utenti sono saranno portati a consultare fino in fondo i nostri contenuti e magari scegliere di scoprirne altri.
- aumento dell’engagement: la viralità di un contenuto spinge alla condivisione tra gli utenti, interazione e commenti.
- ulteriore targettizzazione del proprio pubblico: Google Discover compie una profilazione estremamente puntuale dell’utente basata sulle attività sul web, sulle abitudini di navigazione e perfino sulla sua geolocalizzazione. Sebbene questi dati non siano accessibili, è possibile analizzare il tipo di pubblico che interagisce con i nostri contenuti su questa piattaforma e creare contenuti ad hoc.
Come ottimizzare il sito in Google Discover
Parlando di ottimizzazione del sito su Google Discover, ci riferiamo fondamentalmente a due aspetti: il lato tecnico e il lato contenutistico.
Per quanto riguarda l’impostazione tecnica, valgono le normali regole della SEO. Il sito deve rispettare i parametri di accessibilità, correttezza del codice e velocità di caricamento.
L’aspetto a cui sicuramente bisogna fare attenzione è la capacità dei siti di adattarsi alla visualizzazione su mobile. Proprio perché Google Discover è pensato per smartphone, tablet e affini il sito deve essere mobile friendly. Inoltre, sembra esserci un certa relazione tra la velocità di caricamento del contenuto sui dispositivi mobili e la presenza nel feed di Google Discover, nonché una correlazione con i siti che utilizzano AMP e affini.
Strategie SEO per i contenuti
Dal punto di vista contenutistico bisogna tenere conto che su Google Discover sono inseriti sia articoli, quindi contenuti testuali, che video e immagini. Tuttavia ci sono due aspetti su cui posare in particolare l’attenzione:
- Titoli, che devono essere efficaci e coinvolgenti
- Contenuti, che devono essere sempre accattivanti indipendentemente dall’argomento e dal formato.
Parlando dei titoli, ci sono molti tipo diversi di titoli e tutti efficaci a modo loro. I primi in questa categoria sono sicuramente i titoli enfatici che giocano sullo stupore. Sebbene siano molto vicini ai titoli da clickbait e siano, quindi, altamente sconsigliati nelle regole guida, di fatto, sono quelli che riescono a catturare maggiormente l’attenzione.
Un’altra tipologia di titoli che funzionano, a dispetto delle classiche regole della SEO sono i titoli con domanda. In un’ambiente di scoperta, porre una domanda a cui si darà risposta nel contenuto dell’articolo, sembra essere una strategia che spesso funziona.
Un ultimo tipo di titoli che funzionano è quello che contiene numeri e che presenta delle liste. Sicuramente sarà capitato a chiunque di leggere articoli con un titolo come “I 10 motivi per cui dovresti andare al mare questa estate”. Questo format ha il vantaggio di essere sempre in tendenza e poter funzionare anche a distanza di tempo rispetto al momento della pubblicazione.
Per quanto riguarda invece i temi da trattare nei propri contenuti e la scelta degli argomenti, è importante che siano in grado di stuzzicare l’utente e portarlo ad aprire il link per saperne di più.
In questo caso è importante capire che quello che potrebbe funzionare bene su Google Discover, potrebbe non funzionare nella ricerca e viceversa. Questo perché uno specifico argomento che coglie l’attenzione e stimola l’approfondimento quando è lì pronto per essere scoperto, non verrebbe cercato un autonomia dall’utente medio.
Tra i vari topic troviamo sicuramente quelli altamente coinvolgenti come morte, matrimonio, e gossip. Se si riesce a emozionare il pubblico il gioco è fatto. Stando ai dati, infatti, i contenuti con una forte componente emozionale sono di gran lunga quelli più scelti dagli utenti.
Analizzare i risultati con Google Discover Report
Come capire se si sta avendo successo su Google Discover? E come scoprire quali contenuti stanno avendo maggiori visualizzazioni? Infine, come sapere chi legge e cerca i nostri contenuti?
A rispondere a tutte queste domande ci pensa Google Discover Report. Introdotto nel 2019 è accessibile a chiunque abbia accumulato una certa presenza su Google Discover. Da questo report è possibile:
- Scoprire con quale frequenza il proprio sito viene visualizzato dagli utenti
- Ottenere informazioni sul traffico
- Individuare i contenuti con il miglior rendimento
- Comparare i risultati su discover e la search
Insomma, uno strumento ad ampio sguardo che permette di capire esattamente in che modo si colloca il nostro sito su google discover e capire quali sono gli aspetti su cui investire e quelli invece da abbandonare.