Google AI Mode: cos’è e perché cambia il modo di cercare su Google

Google AI Mode - perché cambia il modo di cercare su Google

Google AI Mode: come cambia il modo di cercare con Google

Negli ultimi mesi, Google AI Mode ha iniziato a rivoluzionare il modo in cui milioni di utenti interagiscono con il motore di ricerca più utilizzato al mondo (Google).
Questa nuova funzione basata sull’intelligenza artificiale non solo trasforma l’esperienza di ricerca quotidiana, ma apre scenari completamente inediti anche per chi lavora nel campo della SEO e del digital marketing.

Che cos’è esattamente Google AI Mode? Come funziona? E soprattutto, in che modo cambierà il comportamento degli utenti e le strategie di posizionamento sui motori di ricerca?

In questo articolo ti guideremo alla scoperta di tutte le novità, analizzando le potenzialità di questa innovazione e le implicazioni che potrebbe avere su ricerca, contenuti e visibilità online.

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Che cos’è Google AI Mode

Negli ultimi anni, il modo di fare ricerca online ha subito una trasformazione profonda grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale.
 
In questo contesto, Google, da sempre leader nel settore, ha creato Google AI Mode, una funzionalità evoluta della tradizionale ricerca online che rende la SERP più interattiva, personalizzata e capace di fornire risposte immediate a domande complesse. 
 
Nello specifico:
 
  • si basa non più solo su elenchi di link o snippet, ma su un dialogo diretto con l’AI generativa Gemini 2.0;
  • consente agli utenti di porre domande complesse e ottenere risposte dettagliate, integrate da link alle fonti di riferimento e suggerimenti per approfondimenti;
  • supporta follow-up continui, permettendo di approfondire un argomento senza dover ricominciare la ricerca da zero;
  • offre la funzione query fan-out per la quale, quando un utente invia una domanda, scompone la query in più sotto-temi, esegue ricerche parallele su fonti diverse e aggrega le informazioni in una risposta unificata;
  • utilizza dati aggiornati dal Knowledge Graph di Google, combinando informazioni in tempo reale con ricerche standard per creare risposte complete e contestualizzate;
  • è dotato di pannello laterale che conserva l’attività di ricerca, consentendo di riprendere una conversazione dall’ultimo punto esplorato.
 
Come è evidente, lo strumento è progettato per essere utilizzato in modo versatile in molte situazioni quotidiane, quali ad esempio organizzazione di viaggi, confronto di prodotti tecnologici, pianificazione di eventi e così via.
 

Google AI Mode: impatto sulla SERP

Come abbiamo visto finora, Google AI Mode si distingue per l’interattività e la profondità della conversazione, trasformando la SERP in uno spazio dinamico in cui l’utente dialoga con l’AI. Si tratta quindi un approccio che rappresenta un cambiamento radicale rispetto alla ricerca tradizionale basata sui link.

A livello pratico:

  • la SERP tradizionale con snippet e link viene sostituita da una risposta testuale generata dall’AI;
  • i link alle fonti restano accessibili, ma in secondo piano rispetto alla risposta principale;
  • diventa possibile porre follow-up per approfondire ogni risposta in maniera personalizzata.

Dal punto di vista tecnico, gli utenti possono interagire digitando domande, tramite comandi vocali o immagini, e ricevono risposte integrate dall’AI che combinano informazioni provenienti da fonti diverse e restituiscono così una panoramica completa. 

Occorre però fare attenzione ad un aspetto essenziale: queste modifiche, infatti, hanno anche un impatto diretto sulla SEO. Dal momento che l’utente riceve informazioni già elaborate senza dover cliccare sui link, i contenuti tradizionali rischiano un calo del CTR. 

Per restare rilevanti, è quindi necessario che siti web e brand si concentrino su contenuti autorevoli, approfonditi e strutturati in modo chiaro, con tutorial, guide e FAQ.  Anche l’integrazione con newsletter, social media e contenuti multimediali diventa fondamentale per mantenere visibilità e autorevolezza in un contesto in cui l’AI è il primo punto di riferimento.

Implicazioni per utenti e brand

L’introduzione di Google AI mode porta cambiamenti significativi non solo per gli utenti, ma anche per i brand e i siti web. 
 
Da una parte, per i primi è possibile:
 
  • poter usufruire di ricerche diventano più rapide, efficienti e approfondite;
  • ottenere informazioni complete senza dover navigare tra più siti;
  • esplorare concetti complessi in modo lineare e coerente;
  • migliorare la qualità complessiva della ricerca.
 
Allo stesso modo, per i brand Google AI mode ridefinisce le priorità. In questo senso:
 
  • a definire la visibilità sono sempre più dalla qualità e dall’autorevolezza dei contenuti, piuttosto che il posizionamento tradizionale SEO;
  • diventa fondamentale essere riconosciuti come fonte affidabile, in quanto l’AI cita i contenuti autorevoli anche se i link non sono più centrali nella SERP;
  • sono necessarie strategie di contenuto più integrate, con articoli approfonditi, tutorial, FAQ strutturate e contenuti multimediali, insieme a una forte presenza su social e newsletter.
 
Inoltre, la modalità conversazionale apre la strada a nuove interazioni: le informazioni non vengono più solo lette, ma inserire all’interno di un dialogo che crea un’esperienza più naturale e personalizzata. 
 
In questo senso, Google AI Mode diventerà una componente centrale della ricerca su Google, trasformando il modo in cui gli utenti cercano informazioni e ridefinendo l’approccio dei brand al content marketing e alla SEO. 
 

Disponibilità e prospettive future

Al momento, Google AI Mode è disponibile solo negli Stati Uniti come funzione sperimentale all’interno di Google Labs.
L’accesso è possibile unicamente per agli utenti abbonati a Google One AI ed avviene tramite una scheda dedicata su desktop e mobile, che consente di porre domande di qualsiasi complessità e ricevere risposte dettagliate con possibilità di follow-up.
 
Entro la fine del 2025 è inoltre previsto un rilascio globale.
La vera sfida futura sarà bilanciare l’autorevolezza dei contenuti con l’esperienza conversazionale dell’utente, mantenendo qualità e rilevanza in un ecosistema digitale sempre più guidato dall’intelligenza artificiale.
 
Google AI Mode rappresenta quindi non solo una funzione avanzata per gli utenti, in grado di rendere la ricerca online più interattiva, personalizzata e intelligente, ma anche un importante cambiamento strategico per Google, che consolida la sua leadership nel settore dei motori di ricerca mettendo le basi per un’esperienza conversazionale globale.
 
Come abbiamo visto insieme, grazie a questo strumento, gli utenti riescono ad ottenere risposte più precise e complete. In questo scenario, la capacità di brand e siti web di ripensare le proprie strategie per creare contenuti chiari, strutturati e affidabili puntando sulla qualità, sull’autorevolezza e sull’integrazione multicanale diventa essenziale per rimanere competitivi sul mercato.
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