La struttura di copywriting del comunicato stampa
Nell’era digitale, in cui notizie e contenuti circolano con una velocità senza precedenti, il comunicato stampa rimane uno degli strumenti più autorevoli e strategici per diffondere informazioni in modo chiaro, credibile e immediatamente riconoscibile dai media.
Nonostante l’evoluzione dei canali di comunicazione, è ancora il formato preferito da giornalisti, redazioni, blogger e stakeholder quando si tratta di verificare una fonte, annunciare un evento o raccontare un fatto con rigore professionale.
Proprio per questo, saper costruire un comunicato stampa efficace non è più un’opzione: è una competenza indispensabile per aziende, enti, professionisti e team di comunicazione che desiderano conquistare visibilità, autorevolezza e copertura mediatica reale.
In questo articolo analizzeremo la struttura di copywriting del comunicato stampa, comprendendo quali elementi devono comparire, come organizzarli e quali strategie adottare per renderlo immediatamente comprensibile, rilevante e notiziabile.
Che cos’è un comunicato stampa
- catturare l’attenzione dei media, nonostante il flusso di informazioni continuo da cui sono inondati;
- trasmettere la notizia in modo chiaro, evitando dispersioni e confusione;
- creare un ponte diretto tra brand e giornalisti, rafforzando l’autorevolezza dell’organizzazione.
Comunicato stampa: gli elementi fondamentali
Per scrivere un comunicato efficace è necessario seguire una struttura precisa, che ne faciliti la lettura e valorizzi la notizia.
Nello specifico, è necessario inserire elementi quali:
- titolo: per catturare l’attenzione deve essere chiaro, conciso e informativo, senza limitarsi a riassumere la notizia, ma valorizzandola e mettendo in evidenza l’aspetto più interessante. Ad esempio “Apple presenta iPhone 15 Pro: il primo iPhone con design in titanio”;
- lead: si tratta del primo paragrafo di apertura, che deve essere breve con un massimo di cinque righe, riassuntivo e in grado di presentare subito la parte centrale della notizia. Le tipologie più diffuse sono enunciativo (riassume tutte le informazioni principali), descrittivo (più coinvolgente), diretto (apre con una citazione o un virgolettato) e interrogativo (inizia con una domanda e sviluppa la risposta nel testo);
- corpo del testo, ovvero la parte in cui la notizia si sviluppa in base alla piramide rovesciata: prima le informazioni più importanti, poi dettagli, contesto ed infine riferimenti. Ogni paragrafo deve avere coerenza narrativa, accompagnando il lettore attraverso fatti principali con dati e dettagli significativi, contesto e citazioni di persone che conferiscono autorevolezza;
- elementi multimediali: immagini, video e infografiche in grado di arricchire il comunicato, rendendolo più fruibile e interessante;
- boilerplate: breve profilo dell’azienda o dell’organizzazione, con dati chiave, mission, riconoscimenti principali e contatti.
Best practices
- notiziabilità: raccontare qualcosa che susciti interesse, come ad esempio una novità, un evento, un prodotto innovativo o un servizio esclusivo, con l’obiettivo di informare e coinvolgere;
- linguaggio chiaro e diretto: prediligere uno stile semplice, che permetta di comprendere immediatamente il messaggio;
- target e personalizzazione: un comunicato stampa deve essere calibrato in base al settore di riferimento. In quest’ottica, prima di scrivere è necessario chiedersi cosa possa interessare al proprio specifico utente personam;
- tempistiche e frequenza: evitare di inviare comunicati in concomitanza con eventi che catturano l’attenzione generale. Inoltre, è importante pianificare la frequenza in modo regolare: non troppo sporadici, per creare abitudine, ma nemmeno con invii troppi ravvicinati, per non risultare eccessivi;
- distribuzione strategica: sfruttare canali mirati quali giornali locali, testate specializzate, piattaforme digitali e social media.
Errori comuni da evitare
- contenuto poco notiziabile: se il materiale non è reale, né rilevante per la stampa a cui si rivolge, ottiene in risultato di essere cestinato e la compromissione della reputazione come fonte affidabile;
- lasciare il messaggio principale alla fine: è necessario mettere in evidenza subito il punto centrale per catalizzare l’attenzione;
- non inserire citazioni e dichiarazioni di figure autorevoli: hanno il potere di arricchire il testo e conferire personalità al comunicato;
- esagerare con affermazioni enfatiche: tutto ciò non aumenta la credibilità. Per dimostrare l’importanza di un evento, prodotto o iniziativa, è necessario fornire dati e fatti concreti;
- fare refusi: controllare sempre nomi, date, cifre e grammatica. Errori superficiali riducono la professionalità percepita;
- non inserire i contatti: non inviare recapiti ostacola il follow-up dei giornalisti e riduce le possibilità di approfondimento. In questo senso email, numero di telefono e link a siti/profili social sono indispensabili per creare una relazione e favorire ulteriori pubblicazioni;
- inviare tutto a tutti: una mailing list non segmentata è uno spreco di risorse. Al contrario, segmentare i contatti per testate, giornalisti, redazioni etc aumenta l’efficacia della comunicazione e la probabilità di pubblicazione.