Le competenze digitali richieste nel mercato del lavoro odierno

Cosa sono le competenze digitali

Le competenze digitali non sono solo abilità tecniche. Possederle infatti significa anche:

• comprendere la complessità dell’ambiente in cui lavoriamo;
• gestire con flessibilità le sfide di un contesto in continuo cambiamento;
• saper sfruttare il digitale come leva per supportare il business e riuscire ad innovare;
• riuscire a guidare il cambiamento imposto ai giorni nostri dal digitale.

Possiamo suddividerle in cinque aree differenti:

• dati, delle informazioni e documenti informatici: sapere ricorrere sia strumenti standard come Internet sia strumenti peculiari di competenza;
• comunicazione e condivisione: competenze necessarie per interagire con colleghi e capi;
• sicurezza: misure a carattere tecnologico ed organizzativo che garantiscono la protezione dei sistemi informatici e dei dati in essi contenuti;
• servizi online: fruizione dei servizi on-line e delle principali piattaforme web;
• trasformazione digitale: adatta a semplificare, ottimizzare, velocizzare, rendere più trasparenti i processi e migliorarne efficienza e qualità 

Le aziende stesse ad oggi per avere successo devono quindi;

• investire in nuovi profili digitali;
• progettare politiche ad hoc per la loro ricerca e selezione;
• permettere corsi di reskilling ed upskillig per colmare le lacune dei dipendenti correnti;
• focalizzarsi sulla formazione ed apprendimento delle competenze digitali.

Competenze digitali: le più richieste nel 2023

Una recente indagine di LinkedIn ha stilato una lista delle competenze digitali più richieste nel 2023 sul mercato del lavoro:

• costruzione e collaudo di robot;
• sviluppo di modelli di gestione dei Big Data per trarne informazioni utili al business aziendale;
• sicurezza informatica;
• recruiting di nuovi talenti;
• progettazione di ambienti cloud che si adattino alle necessità di business aziendali;
• esperti nella creazione di infrastrutture digitali;
• esperti in sostenibilità e finanza.

Tra le professioni più richieste dal mercato del lavoro nell’ambito digitale troviamo:

•  data analyst;
•  data scientist ;
•  cybersecurity analyst;
• Java/C++ developer;
• sviluppatore Python;
• machine learning/Ai expert;
• digital project manager;
• social media manager;
• tecnico elettromeccanico;
• l’e-commerce specialist. 

Basandosi su questo spaccato è possibile capire in quale direzione si sta ad oggi muovendo il mercato. Poter contare su competenze digitali è il modo migliore per essere pronti ad affrontare i lavori del futuro e rimanere al passo con l’innovazione. 

Far crescere ed aggiornare di questo genere di skill è quindi fondamentale. I vantaggi per chi possiede questo genere di competenze sono molti. E a confermare che sia la direzione giusta ci sono anche i dati sulle retribuzioni. A oggi un giovane che possiede un curriculum con competenze digitali arriva a guadagnare ben 32.000 euro all’anno.  

Il problema dello Skill Mismatch

Lo skill mismatch è il gap tra le competenze tecniche, relazionali e sociali in possesso dei lavoratori e l’effettiva richiesta del mercato del lavoro. A oggi la mancata corrispondenza tra domanda ed offerta è molto alta e preoccupante, soprattutto per i giovani.

Tale fenomeno:

• rappresenta una delle principali cause della disoccupazione;
• mette a rischio la produttività in molti Paesi;
• rende evidente come molti processi e ruoli tradizionali siano ormai obsoleti ed inadeguati. 

La richiesta di nuove competenze ed abilità è dovuta ai profondi e rapidi cambiamenti a cui è soggetto il mondo del lavoro. Per via di mutamenti così rapidi formazione ed istruzione non riescono a stare al passo né fornire competenze necessarie.

A oggi molti tradizionali strumenti, processi di lavoro e competenze in possesso dei lavoratori sono diventati ormai obsolete.

Le trasformazioni economiche e sociali degli ultimi anni hanno influenzato la realtà lavorativa: 

• innovazioni e tecnologie;
• evoluzione digitale;
• spinta verso la sostenibilità;
• nascita di nuove professioni;
• trasformazione del lavoro anche a causa della pandemia da Covid-19.

Ci troviamo quindi dinanzi all’avvento di nuove tecnologie digitali e alla conseguente nascita di nuovi ruoli tecnologici ad esse associati. Le aziende hanno necessità di assumere profili qualificati, in possesso di hard e soft skills aggiornate allo svolgimento delle nuove mansioni e all’utilizzo dei nuovi strumenti digitali. 

Necessità di corsi di Reskilling e Upskilling

L’upskilling è un processo volto a migliorare, implementare, sviluppare e riqualificare le competenze del lavoratore. Una sorta di upgrade delle competenze già in possesso del singolo. Egli ha solo bisogno di aggiornarsi per adattarsi alla trasformazione del lavoro e dei processi.

Ogni azienda dovrebbero portare avanti con percorsi di formazione continua per i dipendenti. In questo modo la produttività viene migliorata e ognuno può svolgere le proprie mansioni in modo più efficiente.

Il reskilling è un processo di apprendimento di nuove competenze ed abilità lavorative al fine di:

• svolgere mansioni e ricoprire ruoli diversi da quelli correnti all’interno della propria azienda;
• mantenere le risorse già presenti trasformando il lavoro e i ruoli;
• supplire alla mancanza di skills tramite corsi appositi.

In questo modo possono essere mantenuti i dipendenti piuttosto che assumerne di nuovi.

È importante comprendere:

• quale sia il valore di alcune skills o di altre per ogni singola azienda;
• saper gestire le risorse umane ed apportare un valore reale e concreto all’azienda mediante formazione;
• ottimizzare le competenze digitali dei dipendenti affinché vengano raggiunti gli obiettivi aziendali.
• ampliare la conoscenza del mondo digitale in tutte aziende operanti nel settore.

Come abbiamo visto, la rapidità dei cambiamenti tecnologici è evidente. Diventa così imprescindibile riuscire ad aggiornarsi di continuo in ambito lavorativo!