Checklist SEO copywriting: cosa controllare prima di pubblicare
La checklist SEO copywriting è una risorsa che può fare la differenza per gestire un blog o un sito. Ogni articolo o pagina prevede infatti una serie di controlli e azioni anche molto lunga ed è facile che un passaggio possa saltare. Per questo avere un elenco da controllare per fare un riepilogo prima di pubblicare un nuovo contenuto è un aiuto per risparmiare tempo ed evitare di dover effettuare modifiche a posteriori.
Tra gli altri vantaggi che può portare la checklist c’è la garanzia di mantenere uno standard di alta qualità nel lavoro svolto dai copywriter. Questo vale per il livello dello stile di scrittura, la scelta degli elementi grafici e un po’ tutti gli aspetti da curare nella realizzazione dei contenuti.
Checklist SEO copywriting: partire dal titolo e dalla meta descrizione
Nei risultati contenuti nella SERP si può visualizzare il title tag di una pagina web, un pezzo di codice HTML che ha un’importanza fondamentale per il posizionamento SEO. Per essere ottimale questo non deve superare i cinquanta o i sessanta caratteri dato che se è più lungo può venire tagliato annullando l’efficacia del messaggio da mandare all’utente.
Il tag title deve essere il primo punto della checklist SEO copywriting perché Google parte da questo elemento per definire la pertinenza dei contenuti di un articolo rispetto alle ricerche effettuate. Curarlo bene può invogliare gli utenti a cliccare sul link e quindi conviene mettere al suo interno la propria keyword primaria, senza mettere per forza anche le altre.
Subito sotto al titolo nei risultati della SERP compare anche un breve testo per sintetizzare il contenuto della pagina, ossia la meta descrizione. La sua lunghezza standard di solito è di 150 caratteri e permette di inserire il resto delle keyword non presenti nel title tag. In più consente di dare agli utenti l’idea dell’identità e del tono del brand o del blog.
Dimenticare di inserire la meta descrizione è un grosso errore e può rovinare l’impressione che può dare una pagina oltre che diminuire la click -through-rate. Google però non la mostra in tutti i casi ma solo nel 62,78% dei risultati quindi questo punto è secondario.
Cosa controllare per immagini e video
Nella checklist SEO copywriting non possono mancare dei punti relativi ai file multimediali presenti in una pagina o in un articolo. Per ogni immagine e video è importante compilare il campo del testo alternativo (alt text). Non devono mancare le keyword di riferimento ma senza trascurare l’oggettività nella descrizione del contenuto del file per non sviare gli utenti.
Un buon alt text per immagini e video può migliorare l’accessibilità al proprio sito o blog dato che così i motori di ricerca come Google hanno modo di capirne il contenuto. Nella sezione “Immagini” dei risultati di ricerca così potrebbero apparire anche quelle della propria immagine e ottenere un traffico maggiore.
Le parole chiave non andrebbero tralasciate neanche nelle didascalie che si possono aggiungere al di sotto di immagini e video. Per ogni articolo la checklist SEO copywriting prevede anche di inserire un’immagine in evidenza da ridimensionare in modo appropriato (di solito 1200×800 pixel). In questo modo appariranno anche sui dispositivi ad alta risoluzione.
Checklist SEO copywriting: i link interni
Prevedere dei collegamenti interni perché alcune pagine del proprio blog rimandino ad altre è utile perché i motori di ricerca possano indicizzare il sito. In più l’internal linking stuzzica la curiosità degli utenti e offre loro degli spunti per approfondire alcuni argomenti o scoprire prodotti collegati se ci si trova su un sito e-commerce. Prima di pubblicare una nuova pagina meglio verificare che ci sia almeno un link interno.
Il segreto è non mettere troppi collegamenti in un testo breve e non troppo ravvicinati fra di loro in modo che l’utente non si ritrovi con troppe pagine aperte e sommerso di informazioni. Nella checklist SEO copywriting il punto relativo all‘internal linking prevede non solo di verificare la loro presenza ma anche di organizzarli in una struttura ben precisa e di inserirli con criterio.
Bisogna infatti scegliere con cura l’anchor text del link che l’utente dovrà cliccare perché sia ben visibile e quindi non una sola parola ma una frase breve, attinente al contenuto della pagina che si aprirà. Questa porzione di testo appare di un colore diverso ma più è estesa più sarà visibile. Inserire un link interno per un copywriter è semplice perché basta selezionare il testo prescelto e unire il collegamento dall’editor.
Gli anchor text fanno parte degli elementi che Google valuta per il ranking di una pagina in quanto forniscono informazioni sull’argomento che tratta. Per questo quando si scelgono i termini a cui unire il link interno è meglio che tra questi ci siano le keyword principali.
L’organizzazione del testo e la sua leggibilità
Per concludere la checklist SEO copywriting dopo tutti i dettagli tecnici bisogna rivedere il contenuto. Un indicatore che va verificato per assicurarsi che abbia un valore buono è la leggibilità. Se Yoast o WordPress la indicano il rosso è meglio provare a fare qualche modifica per alzarla in modo che per l’utente sia più facile capire l’articolo o il post.
Tra gli aspetti che portano a un buon valore di leggibilità ci sono l’utilizzo di forme attive nelle frasi in favore di quelle passive e la scelta di termini semplici invece di un linguaggio tecnico. Importante è anche controllare di non aver scritto periodi troppo lunghi che rendono il testo più difficile da leggere. In tal caso occorre spezzarli in più frasi sfruttando la punteggiatura.
Per finire tra i punti della checklist non deve mancare il lavoro da correttore di bozze per individuare gli errori grammaticali o ortografici. Vederne più di uno in un articolo o in un post (peggio che mai se nel titolo) fa sembrare poco professionali.