Cannibalizzazione keyword: errore da evitare
Nel vasto panorama dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), la cannibalizzazione keyword è un problema spesso sottovalutato ma potenzialmente molto dannoso per il posizionamento di un sito web.
Quando più pagine dello stesso dominio si posizionano per la medesima parola chiave, possono finire per competere tra loro, confondere Google e indebolire la visibilità complessiva del sito.
Questo fenomeno può comportare una dispersione dell’autorità SEO, una perdita di traffico organico e un peggioramento del CTR, anche se i contenuti in questione sono di qualità. Per questo motivo, individuare e risolvere i casi di cannibalizzazione keyword è essenziale per chi desidera costruire una strategia SEO solida, efficiente e orientata ai risultati.
In questo articolo scopriamo insieme cos’è la cannibalizzazione keyword, come riconoscerla e quali azioni correttive e preventive è possibile attuare per riportare ordine e coerenza nella propria struttura editoriale.
Che cos’è la cannibalizzazione keyword
- creano instabilità;
- causano fluttuazioni;
- diminuiscono il tasso di clic complessivo;
- riducono il traffico complessivo in entrata, portando a un posizionamento organico più basso;
- generano confusione per gli utenti, che non capiscono quale pagina consultare;
- portano i motori di ricerca a sprecare risorse indicizzando contenuti duplicati o molto simili.
Come agire in prevenzione
La cannibalizzazione keyword è un fenomeno complesso che richiede attenzione e gestione strategica. Partendo da questo presupposto, evitare che essa accada prima ancora che si verifichi, agendo in prevenzione, è fondamentale.
Per comprendere al meglio il fenomeno, facciamo un esempio concreto: la ricerca della keyword “anticellulite” porta in risultato diverse pagine che appaiono nella medesima SERP Google. Tutte, infatti, rispondono al medesimo intento di ricerca, creando una competizione interna che riduce l’efficacia complessiva del posizionamento di tutti i siti.
Per contrastare il fenomeno è necessario:
- considerare le keyword già posizionate mentre si effettua una keyword research per una nuova pianificazione;
- strutturare di conseguenza dei contenuti simili a quelli già posizionati;
- intercettare una long tail keyword che risponda ad un intento di ricerca diverso da quello della pagina che ha già ottenuto ranking.
In caso di sospetta cannibalizzazione, invece, il primo passo da compiere è quello di analizzare le url del sito al fine di scovare le pagine che si contendono una o più parole chiave.
Per farlo in modo ottimale, è possibile farsi supportare da dei tool online che automatizzano il processo, mostrando le pagine legate a determinate keyword.
Tra questi, in particolare, i migliori in commercio sono SemRush e SEOZoom.
L’importanza dell’ottimizzazione
- organizzare i contenuti in categorie chiare e logiche, utilizzando una gerarchia di URL che rifletta la struttura del contenuto;
- creare una struttura logica, con contenuti unici e mirati che soddisfino le esigenze degli utenti e dei motori di ricerca;
- assicurarsi che pagine simili soddisfino intenti di ricerca diversi, come ad esempio informativo, transazionale o navigazionale;
- dare ad ogni pagina differente un focus unico, anche se tratta argomenti correlati;
- inserire link in modo strategico al fine di creare una chiara gerarchia che sia in grado di indirizzare verso la pagina principale per un determinato argomento;
- utilizzare sottotitoli e meta descrizioni distintive per ogni pagina differente;
- aggiornare con regolarità i contenuti, rimuovendo quelli obsoleti (content pruning), aggiungendo nuove informazioni e migliorando la qualità con costanza;
- monitorare in modo costante il posizionamento delle pagine per individuare eventuali problemi di cannibalizzazione keyword.
Soluzioni alla cannibalizzazione keyword
- audit: individuare pagine che si posizionano per le stesse parole chiave e potrebbero cannibalizzarsi a vicenda tramite un audit approfondito del contenuto. Una volta identificate le aree problematiche, è possibile consolidare articoli simili in un’unica risorsa completa e approfondita, reindirizzando le pagine meno performanti verso la pagina principale;
- Redirect 301: effettuare questa scelta modificando il file .htaccess. In questo modo si indica al motore di ricerca la direzione che il traffico deve prendere per quella query, oscurando il contenuto indesiderato;
- Rel Canonical: eseguire quest’istruzione direttamente nell’head dell’HTML della pagina indica al motore di ricerca l’url “a cui far riferimento. Impostando un Canonical univoco si indirizzano i bot dei motori di ricerca unicamente sulla pagina rilevante;
- Noindex, da impostare da HTML per potenziare il ranking alla categoria. Per non perdere una fonte di traffico rilevante, è necessario prima verificare l’effettivo traffico della pagina da de-indicizzare.