Dropshipping: avviare un business senza magazzino
Ad oggi, quello del dropshipping è un modello di business estremamente diffuso in quanto permette di vendere prodotti online senza possederli fisicamente.
Scopriamo insieme al meglio di cosa si tratta e come funziona in Italia!
Indice
Che cos’è il dropshipping
Ad oggi, anche nel nostro Paese si è diffusa questa forma alternativa di modello commerciale nata e sviluppatasi negli Stati Uniti dal nome dropshipping.
Si tratta di un modello di business e-commerce che permette ad un venditore di vendere prodotti senza possederli fisicamente.
Si tratta di un modello di business e-commerce che permette ad un venditore di vendere prodotti senza possederli fisicamente.
Quando un cliente acquista un prodotto dal negozio online di un commerciante che vende in dropshipping, le responsabilità sono delegate ad un soggetto terzo, il fornitore “dropshipper” che si occupa di:
- stoccaggio
- imballaggio
- consegna del prodotto
E tutto ciò lo fa per conto del commerciante stesso. In questo modo il venditore può focalizzarsi unicamente sulle attività di marketing e promozione e crea un
sistema efficiente che gli permette di:
- risparmiare sulle spese di imballaggio, trasporto e scorte;
- focalizzarsi sulle attività di promozione e marketing;
- eliminare la necessità di mantenere un inventario fisico;
- risparmiare, di conseguenza, sulle spese di magazzino.
Come abbiamo visto, questo business coinvolge tre soggetti: marketer, fornitore ed acquirente. Nello specifico, l’accordo permette al titolare di un sito web, reseller o marketer, di vendere attraverso commercio elettronico le merci detenute dal fornitore al cliente. I consumatori acquistano sul sito, accettando termini e condizioni del marketer, ma i prodotti ordinati vengono spediti dal fornitore, con il quale hanno un rapporto diretto.
Adempimenti e fatturazione
In Italia, il dropshipping è pienamente legale e significa avviare un’attività commerciale vera e propria.
Esso comporta però obbligatoriamente l’adesione e il rispetto a specifiche normative che riguardano vari aspetti del commercio elettronico e negozi online.
Esso comporta però obbligatoriamente l’adesione e il rispetto a specifiche normative che riguardano vari aspetti del commercio elettronico e negozi online.
Il dropshipping è infatti tutti gli effetti un’e-commerce. Specifici termine e condizioni sono applicati a:
- sicurezza dei prodotti;
- protezione dei dati personali;
- diritti dei consumatori;
- fiscalità.
Inoltre, per agire correttamente, il venditore deve:
- aprire la Partita IVA per “Commercio al dettaglio di prodotti via internet”;
- adempiere agli oneri amministrativo richiesti dall’impresa;
- rispettare la normativa fiscale vigente;
- iscriversi sia al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio del territorio competente sia alla gestione INPS commercianti;
- presentare la segnalazione certificata di inizio attività presso lo Sportello Unico Attività Produttive (S.U.A.P.) del Comune della sede legale dell’impresa.
- scegliere il regime fiscale applicabile.
Per quanto riguarda invece la fatturazione, le modalità di regolamento documentale sono le medesime di quelle di un normale negozio di commercio elettronico. Quando l’operazione di dropshipping coinvolge soggetti di paesi extra UE, la transazione si riconduce invece alle operazioni triangolari Iva ed è necessario:
- applicare un’operazione fuori campo Iva;
- emettere una fattura al soggetto terzo che deve assolvere l’Iva all’atto dell’importazione della merce;
- registrare la fattura in contabilità generale.
Come avviare un business in dropshipping in Italia
Come abbiamo visto precedentemente, per fare dropshipping in Italia
è necessario rispettare quanto previsto dalla normativa fiscale italiana sul tema, aprendo una partita IVA e rispettando una serie di adempimenti fiscali.
Inoltre, è necessario avviare un’attività commerciale vera e propria comprensiva di:
- investimenti (hosting e piattaforma di e-commerce, remunerazione di eventuali collaboratori);
- oneri amministrativo/fiscali;
- ricerca di dropshipper corretti, trasparenti, puntuali e collaborativi.
Per trovare un buon fornitore è necessario appoggiarsi a chi consente di:
- monitorare le consegne in modo semplice e puntuale;
- adottare delle politiche di reso comode e vantaggiose per i clienti;
- accettare opzioni di pagamento flessibili e in linea con le preferenze;
- non prevedere costi aggiuntivi o quote di partecipazione per il proprio programma di vendita.
Al contrario, è necessario non operare con corrieri poco conosciuti o che non offrono sufficienti feedback positivi a supporto e diffidare di chi chiede soldi per farvi entrare nel business.
Per quanto riguarda i costi necessari ad avviare un dropshipping business le principali voci di spesa sono quelli amministrativi, di marketing e per l’e-commerce. A livello generale, stiamo parlando rispettivamente di prezzi quali 5.000 €, 1.000/2.000 € e 300/400 € per un totale di circa 8000-10.000€ all’anno.
Vantaggi e rischi principali
I benefici dello dropshipping sono differenti per venditori e fornitori.
I primi hanno la possibilità di aprire un’attività a basso costo operativo potenzialmente molto remunerativa, senza necessità di investire capitali ingenti. Non c’è infatti la necessità di disporre di un magazzino per i prodotti né di assumere dipendenti. Inoltre, il rischio imprenditoriale è molto basso.
I primi hanno la possibilità di aprire un’attività a basso costo operativo potenzialmente molto remunerativa, senza necessità di investire capitali ingenti. Non c’è infatti la necessità di disporre di un magazzino per i prodotti né di assumere dipendenti. Inoltre, il rischio imprenditoriale è molto basso.
Ai fornitori è invece garantita flessibilità e facilità di gestione. La possibilità di
aumentare il proprio giro di affari, beneficiando di una maggiore capillarità di penetrazione commerciale a condizioni competitive, è molto alta.
D’altro lato, i principali svantaggi di questo modello si riflettono principalmente sul venditore. Il rischio è quello di:
- bassa percentuale di guadagno: il margine è molto variabile ed oscilla tra il 5-30%. Fare business in dropshipping non significa partire a costo zero. Infatti, come per ogni altro tipo di attività online, è necessario un investimento in marketing e in altre attività promozionali;
- alta concorrenza: distinguere la propria offerta da quella degli altri concorrenti potrebbe risultare molto difficile;
- fornitori poco affidabili: eventuali problemi con disponibilità e consegna dei prodotti andranno ledere direttamente la reputazione del venditore.
Infine, anche per il cliente finale sussiste qualche rischio. In particolare, se lo scambio avviene al di fuori della Comunità europea, gli oneri doganali ricadono sull’utente.
Lancia la tua carriera digitale
User Interface (UI) & User Experience (UX) Design
Scopri il corso con certificazione riconosciuta