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La regola dei 15 secondi: cosa spinge gli utenti ad abbandonare un sito

regola dei 15 secondi - il tempo prima che l'utente abbandoni il sito

Regola dei 15 secondi entro cui restare o abbandonare un sito

Nel mondo del web marketing, catturare l’attenzione dell’utente fin dai primi istanti è essenziale per trasformare una visita in una reale opportunità di conversione.
Secondo una teoria ormai consolidata, un utente impiega circa 15 secondi per decidere se restare su una pagina o abbandonarla: è la cosiddetta regola dei 15 secondi, un parametro cruciale per valutare l’efficacia di un sito web in termini di comunicazione, design e usabilità.

Durante questo brevissimo intervallo, ogni elemento conta: dal titolo principale alla velocità di caricamento, dal layout visivo alla chiarezza del messaggio, fino alla coerenza tra ciò che l’utente si aspettava e ciò che trova realmente.

In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio cos’è la regola dei 15 secondi, perché influisce direttamente sul bounce rate, e quali strategie applicare per ottimizzare la user experience e trattenere gli utenti il più a lungo possibile. Dall’importanza del primo scroll alle tecniche di copywriting persuasivo, scopriremo insieme come conquistare l’attenzione… prima che sia troppo tardi.

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Che cos’è la regola dei 15 secondi

Ad oggi, catturare l’attenzione del pubblico non è semplice. Inoltre, in base alla regola dei 15 secondi elaborata da Jacob Nielsen, il tempo per farlo è estremamente ridotto.
Una volta scaduti quella manciata di secondi, infatti, se il visitatore non ha trovato niente di interessante, necessario o coinvolgente abbandona il sito web.
 
In quest’ottica, nell’arco temporale di 15 secondi è necessario:
  • generare interesse;
  • catturare e mantenere l’attenzione dell’utente;
  • far sì che continui ad esplorare il sito più in profondità;
  • creare coinvolgimento.
Se non si riescono a raggiungere questi quattro obiettivi, probabilmente non si avrà più l’opportunità di far cambiare idea all’utente. E, purtroppo, basta davvero poco perché la pagina web venga abbandonata. 
 
In particolare:
  • tempi di caricamento troppo lunghi;
  • contenuti poco d’appeal;
  • mancanza di qualità e valore e, di conseguenza, di credibilità;
  • basso livello di coinvolgimento ed interazione;
  • target errato: le finalità tra utente e pagina non trovano corrispondenza.
 
Cosa fare?
Per mantenere alta l’attenzione dei visitatori di un sito è quindi necessario tenere conto di vari aspetti tra cui l’impatto visivo, il design e la presenza di contenuti interessanti e facilmente leggibili.
 

Regola dei 15 secondi e frequenza di rimbalzo

Come abbiamo visto finora, il tempo a disposizione per catturare l’attenzione su un sito web si misura in base alla regola dei 15 secondi. Se ciò non avviene l’utente lo abbandona.
 
Per valutare quindi se un sito è costruito in maniera ottimale è necessario monitorare la frequenza di rimbalzo.
Si tratta di una metrica fondamentale per Google Analytics, che misura la percentuale di persone che abbandonano un sito dopo aver visitato una sola pagina, senza svolgere alcuna azione o interazione. Più essa è alta, meno efficace è il funzionamento del sito in questione.
 
Per YOAST, essa rappresenta un campanello d’allarme sotto tre aspetti:
  • bassa qualità: non è presente nulla che catalizzi l’attenzione o spinga ad impegnarsi nel proseguire la lettura della pagina o procedere oltre;
  • mancata interazione: il pubblico non corrisponde allo scopo della pagina;
  • i visitatori non hanno trovato quello che stavano cercando.
 
Diventa quindi evidente che la creazione di contenuti di qualità è fondamentale sia per attirare l’attenzione degli utenti sia per ottenere credibilità agli occhi del motore di ricerca.
 
Occorre infine precisare che la frequenza di rimbalzo, di per sé, non costituisce fattore di ranking perché l’algoritmo di Google non utilizza i dati di Analytics. D’altra parte, però, se un utente abbandona il sito per tornare ai risultati di ricerca, quest’azione può penalizzare a livello di indicizzazione.
 

Errori più frequenti

La maggior parte delle volte gli utenti abbandonano un sito web per tre motivi:
 
  • cattiva esperienza di navigazione
    È presente una pessima user experience dotata di un design scadente e dispersivo, tempi di caricamento lentissimi, collegamenti interrotti e mancanza di reattività. Al contrario, più il sito risulta user friendly e viene ottimizzato per tutti i tipi di dispositivi, minore è il rimbalzo. Usabilità e disponibilità sono infatti i fattori chiave per aumentare il tempo di permanenza;
  • contenuti non aggiornati o illeggibili
    Per essere apprezzato, un sito deve essere una fonte autorevole nel suo settore. Ciò significa che i contenuti devono essere pertinenti, aggiornati e fatti per intercettare le esigenze degli utenti.
  • informazioni errate o in surplus
    Spesso per aumentare il traffico si registrano nomi di dominio con storpiature di siti molto cliccati prevedendo gli errori di battitura più comuni degli utenti. Ma in base alla regola dei 15 secondi, gli utenti trascorrono un tempo limitato su un sito prima di decidere se proseguire la lettura o abbandonarlo. In quest’ottica, un fuorviante acchiappa click diventa un fattore di abbandono, perché l’utente comprende velocemente di non trovarsi dove dovrebbe. La stessa cosa avviene quando le informazioni sono troppe e ridondanti. Il focus principale non deve mai essere seppellito da altri dati superficiali per non essere penalizzato.

Strategie ottimali alla regola dei 15 secondi

Per evitare che gli utenti abbandonino il sito web è necessario ottenere un design dalla massima efficienza implementando azioni quali:
 
  • semplicità: eliminare ogni elemento superfluo e non essenziali, concentrandosi invece sul tema centrale;
  • gerarchia: dare priorità agli aspetti più significativi tra tutti i contenuti presenti, organizzando gli elementi in base alla rilevanza;
  • navigabilità: creare un percorso di navigazione semplice e immediato;
  • coerenza: rendere la pagina uniforme nel suo aspetto in tutte le parti;
  • accessibilità: curare l’accessibilità da parte di tutti i dispositivi, compresi quelli mobile;
  • convenzionalità: usare sempre elementi che le persone che siano conosciuti dal proprio pubblico;
  • credibilità: possedere fonti autorevoli, corrette e veritiere da cui prendere informazioni e saper anticipare il search intent;
  • centralità dell’utente: ascoltare i feedback degli utenti e monitorare le risposte agli elementi del sito per ottenere una migliore UX.
 
Come abbiamo visto, per rispettare la regola dei 15 secondi ed impedire e diminuire o evitare la frequenza di rimbalzo da una pagina web, è necessario rendere l’esperienza utente decisamente positiva.
 
Non si deve quindi presentare delle pagine dispersive o un caricamento lento né design scarsi.  Più l’interfaccia è user-friendly, minore è la Frequenza di Rimbalzo e maggiori sono il tempo di permanenza e il traffico degli utenti online.
 
 
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